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EA – European co-operation for Accreditation celebra 15 anni di attività

Notizia
27 luglio 2015

  • EA ha il compito di coordinare il sistema europeo di accreditamento per far sì che i risultati delle valutazioni di conformità di un Paese siano accettati dalle istituzioni e dal mercato di un altro Paese senza necessità di ulteriori valutazioni, a beneficio dell’Unione europea e dell’economia globale. In quanto EA Chairman da gennaio 2013, Lei si ritiene soddisfatto del contributo di EA dal 2000? Qual è stato il successo più significativo?

Fino qualche decina di anni fa, le attività di valutazione della conformità – il cui obiettivo è garantire che i prodotti e servizi che circolano sul mercato soddisfino i requisiti di qualità e sicurezza previsti dagli standard di riferimento – erano condotte direttamente dalle organizzazioni clienti dei beni o servizi o dagli operatori della valutazione di terza parte, Organismi o Laboratori.

Il risultato è stato che gli Organismi e i Laboratori svolgevano attività di valutazione della conformità per molteplici e diverse organizzazioni, a ognuna delle quali dovevano fornire garanzie sulle proprie competenze a gestire le specifiche verifiche.

Questo duplice impegno di tempo e costi ha condotto all’idea di delegare la valutazione della competenza degli Organismi e dei Laboratori ad appositi Enti di terza parte, completamente indipendenti, con il compito, appunto, di attestare, su base volontaria – con metodi opportuni e tali da assicurare al mercato un elevato livello di omogeneità e fiducia – la conformità di Organismi e Laboratori ai requisiti dell’apposita normativa.

Si è così sviluppato il sistema di accreditamento. Poiché i risultati della valutazione della conformità sono usati in tutti i Paesi d’Europa e del mondo, gli Enti di accreditamento hanno dovuto definire regole comuni per la valutazione, ossia stabilire requisiti armonizzati per Organismi e Laboratori, nonché criteri per lo svolgimento dell’accreditamento. L’unificazione nel 1997 del sistema europeo d’accreditamento e nel 2000 la registrazione di EA come Ente con personalità giuridica sono stati eventi cruciali per l’evoluzione dell’istituto dell’accreditamento in Europa e nel resto del mondo.

EA, in particolare, si è sviluppata con una duplice missione nei confronti dei propri membri – gli Enti di accreditamento dei Paesi UE – e degli utenti dei servizi accreditati: sviluppare un set di documenti informativi e cogenti, inclusi quelli elaborati a livello internazionale da ILAC (international Laboratory Accreditation Cooperation) e IAF (International Accreditation Forum), per definire le regole per l’accreditamento e per la valutazione della conformità; e applicare un rigoroso sistema di peer evaluation per assicurare che ogni membro EA sia competente e conforme alle norme internazionali applicabili nonché ai documenti EA, ILAC e IAF.

Nel 2008, il sistema europeo di accreditamento ha subito un cambiamento radicale con l’entrata in vigore del Regolamento comunitario 765/2008: l’accreditamento è diventato un’attività di interesse pubblico, svolta da un solo Ente di accreditamento nazionale per ogni Stato membro.

Questo sviluppo ha comportato per EA responsabilità e incarichi aggiuntivi nel settore regolamentato e ha riconosciuto l’accreditamento quale istituto formale che attesta in maniera autorevole e indipendente la competenza e l’imparzialità degli Organismi di valutazione della conformità.

Nel 2010, EA è diventata un’associazione con il proprio personale dedicato alle attività degli Enti di accreditamento membri, superando lo status di organizzazione che dipendeva interamente dai contributi dei propri soci.

  • Cosa si potrebbe migliorare per favorire l’ulteriore sviluppo dell’accreditamento in Europa?

EA dovrebbe concentrarsi su tre obiettivi:

1. Definire un concetto comune e condiviso tra i propri membri circa quello che l’accreditamento dovrebbe offrire: quali dovrebbero essere le basi fondamentali dell’accreditamento e fino a che punto dovrebbe arrivare l’armonizzazione dei comportamenti e delle procedure per garantire che l’accreditamento e le valutazione della conformità accreditate forniscano risultati affidabili.

2. Rendere più efficiente lo sviluppo dei documenti internazionali cogenti e informativi, nonché la cooperazione con gli stakeholder (istituzioni, imprese, Organismi e Laboratori, utenti finali) per assicurare l’accettazione dell’accreditamento e delle valutazioni della conformità accreditate.

3. Sviluppare e migliorare il sistema di peer evaluation di EA in modo che i peer assessment vengano pianificati ed effettuati rispettando chiari accordi contrattuali con i membri di EA, per assicurare il costante e pieno rispetto degli obblighi, che derivano dal contratto tra EA e la Commissione europea.

  • Come vede il futuro di EA fra altri 15 anni?

EA dovrebbe rimanere un’associazione regolata dai propri membri che riconosce un ruolo forte alla segreteria esecutiva.

Dovrebbe essere l’Ente che sviluppa i requisiti documentali per assicurare l’uniformità delle procedure di accreditamento e del comportamento degli operatori di valutazione della conformità, in collaborazione con gli stakeholder, gli Organismi internazionale e le altre organizzazioni interessate. L’associazione dovrebbe essere il partner naturale della Commissione europea per qualsiasi attività relativa alla valutazione della conformità e all’accreditamento.

EA dovrebbe garantire che l’accreditamento rimanga lo strumento fondamentale per assicurare la competenza degli Organismi e dei Laboratori senza diventare un claim pubblicitario, con il rischio di veder ridotto il proprio ruolo di servizio pubblico.

EA dovrebbe avere, infine, una struttura organizzativa interna costituita da un proprio staff e da un team di peer evaluator messi a disposizione dagli Enti membri secondo le necessità, con finanziamenti adeguati per mantenere efficiente ed efficace il sistema delle valutazioni inter pares.

Thomas Facklam è Presidente di EA (European co-operation for Accreditation) e di DAkkS (Deutsche Akkreditierungsstelle), l’Ente di accreditamento tedesco.

L’intervista è stata raccolta da Franco Gattafoni, Ispettore ACCREDIA.