La normativa sugli Appalti pubblici è a una nuova significativa tappa del suo percorso. Si attende infatti il parere delle Commissioni Parlamentari competenti sullo schema di Decreto correttivo del “Codice dei contratti pubblici” (D. Lgs. n. 50 del 2016) a cui i soggetti coinvolti dalle norme in vigore, tra i quali ACCREDIA, hanno fornito il proprio contributo nel corso delle consultazioni chiuse il 22 febbraio.
Nel testo sottoposto dal Governo al Parlamento, nonostante il possesso delle valutazioni di conformità sia indicato come elemento qualificante ovvero come requisito premiante per gli operatori, si rilevano alcune imprecisioni terminologiche in tema di certificazioni, ispezioni, prove e tarature e l’accreditamento non è richiamato in modo sistematico.
ACCREDIA, nel suo ruolo di Ente tecnico, ha quindi ritenuto opportuno proporre le proprie osservazioni, formulate come emendamenti al testo dello schema di Decreto correttivo.
La proposta di ACCREDIA, piuttosto articolata, è mirata a rendere il testo formalmente corretto nei riferimenti alle valutazioni della conformità e coerente con la Regolamentazione europea sull’accreditamento.
In particolare, sono stati segnalati come prioritari gli emendamenti all’articolo 26, che riguarda la verifica dei progetti, all’articolo 93, che tratta dei requisiti per ottenere riduzioni delle garanzie che gli operatori economici devono prestare per partecipare alle procedure di gara, e all’allegato XVII, che elenca i mezzi di prova del possesso dei requisiti per la selezione.
Il 18 aprile è il termine previsto dal D. Lgs. n. 50 del 2016 per l’adozione del provvedimento di correzione da parte del Governo.
In allegato il documento con gli emendamenti proposti da ACCREDIA sul provvedimento correttivo al “Codice dei contratti pubblici”.