Le normative tecniche su prodotti e servizi e l’accreditamento di organismi e laboratori secondo il Regolamento CE 765/2008 giocano un ruolo fondamentale nel garantire un Mercato Unico competitivo e inclusivo. Sono strumenti attraverso i quali vengono garantite la qualità e la sicurezza dei prodotti europei, facilitando il commercio e l’innovazione.
Il rapporto Letta sul Mercato Unico
Nell’ambito del piano strategico “Much more than a market” proposto da Enrico Letta, il rafforzamento di questi strumenti è ritenuto cruciale per costruire un’Europa più forte e sostenibile. L’analisi sul futuro del Mercato Unico si basa sulla necessità di modernizzare e adattare le strutture esistenti alle sfide attuali e future esaminando vari aspetti strategici per migliorare l’efficienza e la sostenibilità. Tra questi, semplificazione amministrativa e regolamentazione, più di altri, potrebbero contribuire al rafforzamento dell’economia europea.
La via della semplificazione amministrativa
Proprio la semplificazione amministrativa è vista come una leva di efficienza e maggiore competitività per le imprese europee. La complessità delle normative attuali rappresenta spesso un ostacolo, soprattutto per le piccole e medie imprese, che possono percepire il Mercato Unico più come una barriera che come un’opportunità.
Nell’ambito di una better regulation, assume particolare importanza il principio secondo il quale la regolazione debba essere sempre basata su una valutazione del rischio. Attraverso una preventiva valutazione del rischio è possibile assicurare che le risorse siano impiegate nel modo più efficace possibile e che, al contempo, siano minimizzati gli oneri per le imprese adempienti.
Le valutazioni della conformità accreditate possono (come del resto già accade in svariati ambiti) rappresentare un elemento di semplificazione utile alla PA per razionalizzare l’impiego di risorse nei controlli, in un’ottica di miglioramento del proprio servizio e di sostegno al mondo delle imprese.
La coerenza della regolamentazione
Anche per quanto riguarda la regolamentazione, viene enfatizzata la necessità di un approccio armonizzato e coerente tra i diversi Stati membri, evitando la frammentazione del mercato. Un quadro normativo comune, che elimini le disparità tra i Paesi membri, servirebbe ad assicurare che le normative siano applicate in modo uniforme in tutta l’Unione europea.
La “quinta libertà”
Ulteriore elemento di analisi, suggerimento per le politiche europee in un’ottica di lungo periodo, è la promozione di una transizione verde e digitale equa per le imprese e i cittadini europei. Lo stesso rapporto propone di incentivare l’innovazione e la ricerca, introducendo una “quinta libertà” all’interno del Mercato Unico che favorisca la libera circolazione della conoscenza e delle competenze.
In questo, la certificazione accreditata delle persone è un elemento di fondamentale importanza per il riconoscimento di competenze specialistiche che, se non codificate in norme tecniche e verificate da organismi di certificazione accreditati, non troverebbero spazio nei mercati europei.
Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, da anni evidenziato come la principale criticità legata alla costante evoluzione delle competenze, potrebbe trovare nella certificazione volontaria e nell’accreditamento una soluzione efficace e sufficientemente agile da supportare imprese e lavoratori.
Sostenibilità economica e sociale significa inoltre promuovere la giustizia sociale e la coesione e una maggiore integrazione delle politiche sociali e del lavoro, garantendo che i benefici economici del Mercato Unico siano equamente distribuiti tra tutti i cittadini europei.
Il ruolo degli standard e dell’accreditamento
Nel piano strategico delineato, gli strumenti di regolazione del mercato come le normative tecniche su prodotti e servizi e l’accreditamento rivestono un ruolo cruciale, contribuendo a garantire la qualità, la sicurezza e l’affidabilità dei prodotti e servizi scambiati nel Mercato Unico.
Le normative tecniche, stabilendo standard chiari e uniformi per prodotti e servizi, assicurano che questi rispettino determinati criteri di qualità e sicurezza, di fondamentale importanza per la protezione dei consumatori e per mantenere un alto livello di fiducia.
Complementare al ruolo degli standard tecnici, l’accreditamento ai sensi del Regolamento CE 765/2008, è uno strumento chiave per garantire che i prodotti e servizi scambiati rispettino questi standard.
Data l’estrema complessità e diversificazione dei prodotti immessi ogni giorno nel mercato e la difficoltà di ottenere l’unanimità nell’approvazione di Direttive dall’elevato contenuto tecnico, il Consiglio dei Ministri della Comunità, nel lontano 1985, adottò una risoluzione con cui veniva indicato un “Nuovo Approccio” per la stesura delle norme e per l’armonizzazione tecnica. In base a tale risoluzione, le Direttive devono limitarsi a fissare i requisiti essenziali di sicurezza e non le specifiche tecniche della produzione.
Il funzionamento dell’impianto normativo, su cui tutt’oggi si basa il Mercato Unico, è basato sulla “presunzione di conformità” ai requisiti essenziali riportati nelle direttive garantita dalle norme europee armonizzate. Normative tecniche armonizzate facilitano dunque il commercio intra-europeo, riducendo le barriere tecniche tra Paesi membri.
Quando i prodotti rispettano gli stessi standard, le aziende possono vendere più facilmente i loro prodotti senza dover adattare i loro prodotti a Regolamenti diversi per ogni Paese.
In più, l’accreditamento, assicurando che i prodotti possano essere certificati conformi alle norme tecniche da parte di organismi riconosciuti a livello europeo, attraverso gli Accordi di mutuo riconoscimento EA MLA, contribuisce al funzionamento del Mercato Unico. Attraverso un rigoroso sistema di valutazione inter pares, organizzato da EA, gli Enti nazionali di accreditamento firmano tali Accordi, assicurando l’equivalenza degli accreditamenti rilasciati in ogni Paese membro.
Gli accreditamenti europei
Nel 2023 sono state effettuate 14 valutazioni inter pares, corrispondenti a 940 giornate in attività di valutazione dei peer assessors di EA, selezionati tra gli Ispettori degli Enti di accreditamento aderenti agli EA MLA (11 per Accredia).
Il Report EA MLA 2023 attesta che, nel corso dell’anno gli Enti di accreditamento firmatari hanno rilasciato 35.439 accreditamenti, registrando una diminuzione del 6% rispetto al 2022 (principalmente a causa alla cessazione dello status di firmatario dell’Ente di accreditamento bielorusso – BSCA).
Una delle principali novità di EA del 2023 è stata l’estensione degli Accordi MLA a nuovi ambiti di competenza. È il caso delle biobanche attraverso l’adozione della norma di accreditamento EN ISO 20387, che ne stabilisce i requisiti internazionali. L’allargamento delle attività di accreditamento è un elemento auspicabile, ancorché necessario, per il rafforzamento del Mercato Unico in una prospettiva di sviluppo quale quella descritta dal rapporto Letta.
La fiducia per l’inclusione economica
Le transizioni economiche in atto saranno complete se imprese e cittadini avranno a disposizione gli strumenti necessari a garantire un clima di fiducia sui prodotti e servizi scambiati. E allora l’accreditamento, supportando l’implementazione delle normative europee e nazionali, migliorando la fiducia nei fornitori di beni e servizi e riducendo al contempo i costi amministrativi, aiuta le imprese, in particolare le PMI, a competere su un piano di parità con le grandi imprese, favorendo l’inclusione economica.