Fondamentale sia per l’efficace funzionamento del mercato interno che per lo sviluppo del commercio internazionale, l’Infrastruttura della Qualità (Quality Infrastructure, QI) si basa su: metrologia, normazione, accreditamento, valutazione della conformità.
La rilevanza dell’IQ nel sostenere le politiche pubbliche è evidente nei settori caratterizzati da un alto grado di standardizzazione e di controllo della qualità: la tutela dell’ambiente, la protezione dei consumatori, la sicurezza alimentare, il commercio internazionale.
La condivisione di standard a livello internazionale è sempre più importante per favorire la riduzione delle barriere agli scambi commerciali, obiettivo di ogni modello di integrazione economica – zona di libero scambio, unione doganale, mercato comune.
L’importanza e l’efficacia dell’Infrastruttura della Qualità aumentano in proporzione al grado di integrazione dei mercati. Nel caso di semplici accordi commerciali preferenziali, il suo utilizzo è legato al superamento degli ostacoli agli scambi in alcuni settori selezionati, mentre in forme più profonde di integrazione economica – il mercato unico in Europa – l’armonizzazione si estende a quasi tutti i settori industriali, per arrivare alla creazione di un quadro socioeconomico uniforme. Il mercato unico dell’Unione europea dimostra come un’efficiente Infrastruttura della Qualità possa essere la base su cui costruire la più grande area di libero scambio fino ad oggi conosciuta.
La qualità delle “istituzioni”, nel senso di regole, meccanismi di applicazione e organizzazioni di cui si avvale l’Infrastruttura della Qualità, gioca un ruolo essenziale nel determinarne l’efficacia in concreto. Le strutture su cui questa poggia devono essere espressione delle parti interessate, e rispondere ai requisiti di competenza tecnica, indipendenza, imparzialità. Principi, questi, che ispirano e caratterizzano da sempre l’attività di accreditamento.
Una valutazione di conformità svolta da un laboratorio (attività di prova e taratura) o da un organismo accreditato (attività di certificazione, ispezione e verifica) garantisce il rispetto di standard di qualità condivisi a livello internazionale e il riconoscimento del suo valore intrinseco sul mercato rappresenta un’importante forma di regolamentazione. In base alle norme tecniche armonizzate a livello europeo, inoltre, i governi degli Stati membri sono incoraggiati a ricorrere agli Enti nazionali di accreditamento nel processo di designazione degli organismi notificati.
A partire dal 1985, la libera circolazione delle merci in Europa è stata resa possibile grazie all’armonizzazione delle norme. L’obiettivo originario – l’eliminazione delle barriere tecniche agli scambi – si è poi esteso alla definizione di una politica globale orientata a creare un contesto nel quale cittadini e imprese possano sentirsi sicuri, che pone principi come la tutela dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente alla base dell’azione economica.
Il quadro legislativo di riferimento ha trovato espressione nel Regolamento CE 765/2008 e nella Decisione CE 768/2008, che promuovono le attività di accreditamento e vigilanza del mercato, e definiscono regole globali che consentono di operare efficacemente per la sicurezza e la conformità dei prodotti alle norme di riferimento, nel pubblico interesse e per il corretto funzionamento del mercato unico.
Il Regolamento prevede un approccio alla valutazione della conformità rigoroso e uniforme in tutti gli Stati membri, incaricati di designare un unico Ente di accreditamento nazionale, in Italia Accredia. L’equivalenza delle valutazioni di conformità da essi rilasciate è in particolare garantito dal sistema delle valutazioni inter pares, organizzato dall’European co-operation for Accreditation (EA), riconosciuta dall’Unione europea quale infrastruttura europea di accreditamento.
Grazie all’accreditamento vengono ridotti gli oneri per le imprese europee e viene al contempo regolata l’immissione di beni e servizi sul mercato, nel rispetto degli standard internazionali a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente e dei consumatori. Su queste basi poggia la più grande area economica del mondo con 512 milioni di consumatori e un commercio di beni tra Stati membri che vale 3.300 miliardi di euro, con un trend di crescita costante negli anni.
Nel 2015 la Commissione europea ha presentato una roadmap per valorizzare appieno le potenzialità del mercato unico, in cui l’armonizzazione delle norme tecniche continua ad essere una delle principali azioni a sostegno dello sviluppo.
Il Mercato Unico in Europa è una storia di successo resa possibile dall’Infrastruttura di Qualità. Grazie al mercato unico, le imprese dell’Unione hanno accesso a input più diversificati, di più alta qualità e più economici, diventando più competitive a livello globale. L’Unione europea, con le proprie politiche, richiama l’accreditamento negli accordi preferenziali di libero scambio come modello per un’efficace funzionamento dei mercati internazionali.