Il Regolamento europeo 679/2016 in materia di protezione dei dati personali (GDPR) ha introdotto l’obbligo di inserire un Responsabile della protezione dei dati, o Data Protection Officer (DPO), in tutte le aziende pubbliche, in quelle dove il trattamento dei dati presenti rischi specifichi e in quelle che trattano dati sensibili.
Il Data Protection Officer è la figura chiave a supporto del titolare o del responsabile del trattamento. Secondo quanto indicato all’articolo 39 del GDPR, il professionista deve:
Per il DPO, ottenere la certificazione accreditata ai sensi della norma UNI 11697 “Attività professionali non regolamentate – Profili professionali relativi al trattamento e alla protezione dei dati personali – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” è una scelta volontaria, che non implica la conformità al GDPR ma viene riconosciuta come atto di diligenza per il rispetto della normativa, sia a vantaggio del professionista che dell’azienda che lo impiega.
Il professionista deve avere una conoscenza approfondita della normativa e degli aspetti gestionali e tecnici della sicurezza dei dati. Si richiede che sia in possesso di una laurea, di un corso di almeno 80 ore su “Gestione della Privacy e Sicurezza delle Informazioni” e di un’esperienza lavorativa in ambito privacy di almeno 6 anni, di cui 4 in ruolo manageriale.
A supporto del titolare, oltre al Data Protection Officer, collaborano anche altri professionisti della protezione dei dati personali, che possono farsi certificare, come il Manager, lo Specialista, il Valutatore.
La certificazione dei professionisti viene rilasciata dagli organismi accreditati secondo la norma ISO/IEC 17024 alle figure che soddisfano i requisiti dello standard UNI. L’obiettivo è assicurare che gli operatori coinvolti nel trattamento dei dati personali possiedano, mantengano e migliorino nel tempo la necessaria competenza, e che svolgano la propria attività in maniera trasparente e indipendente.