Negli ultimi anni il mondo delle piante ha ottenuto l’auspicata e necessaria attenzione a seguito della revisione normativa del regime fitosanitario europeo, che ha portato all’adozione di due nuovi Regolamenti:
L’obiettivo della normativa è contrastare l’ingresso e la diffusione di organismi nocivi per la salute delle piante, cosi come recita il Regolamento UE 2017/625: “La legislazione dell’Unione in materia di sanità delle piante disciplina l’immissione, l’insediamento e la diffusione di organismi nocivi per le piante che non sono presenti nell’Unione o che sono presenti in misura modesta. Essa persegue l’obiettivo di proteggere la sanità delle colture, degli spazi verdi pubblici e privati, nonché delle foreste dell’Unione, salvaguardando al contempo la biodiversità e l’ambiente, e di assicurare la qualità delle piante e dei prodotti vegetali e la sicurezza degli alimenti e dei mangimi prodotti a partire dalle piante”.
Entrato in vigore il 14 dicembre 2019, il Regolamento UE 2017/625 dispone un sistema armonizzato a livello europeo di controlli e misure ufficiali lungo l’intera filiera agroalimentare, rafforzando il principio dei controlli basati sul rischio. Razionalizzando e semplificando la normativa già in vigore, infatti, introduce disposizioni escluse dal campo di applicazione del precedente Regolamento CE 882/2004 sui controlli ufficiali, estendendosi, tra gli altri ambiti, alla salute delle piante.
I Regolamenti 2016/2031 e 2017/625 oltre all’identificazione dei Laboratori di Riferimento Europei per ciascun settore, richiedono anche la designazione di Laboratori Nazionali di riferimento (NRL), sia per la conferma delle analisi nei vari settori specialistici della difesa fitosanitaria che per la formazione del personale degli altri laboratori. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) ha designato, come Laboratori Nazionali di Riferimento, i laboratori afferenti al Centro di Ricerca Difesa e Certificazione (CREA – DC) e, per la diagnosi di Xylella fastidiosa, anche il CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) di Bari.
L’autorità competente per la protezione delle piante in Italia è il Servizio Fitosanitario Nazionale (SFN), che si articola nel Servizio Fitosanitario Centrale, nei Servizi Fitosanitari Regionali e nell’Istituto Nazionale di Riferimento per la Protezione delle Piante, ovvero il Centro di ricerca Difesa e Certificazione del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA – DC).
I laboratori ufficiali, chiamati a svolgere analisi, prove e diagnosi di laboratorio a partire dai campioni prelevati durante i controlli ufficiali e le altre attività ufficiali, sono designati dalle Autorità competenti ai sensi dell’articolo 37 del Regolamento 2017/625.
In termini di requisiti, ai fini della designazione in qualità di laboratori ufficiali, le strutture devono essere accreditate. In particolare devono operare secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura” e aver ottenuto l’accreditamento prima del 29 aprile 2022 da un Ente nazionale conforme al Regolamento CE 765/2008 (fatte salve le deroghe previste dall’art. 40 del Regolamento UE 625/2017 e dall’art. 3 dell’Atto delegato UE 2021/1353).
Allo scopo, Accredia si è prontamente attivata per ampliare le competenze specialistiche in questo settore, organizzando eventi formativi specifici per i propri Ispettori al fine di condurre le verifiche di accreditamento dei laboratori ufficiali, secondo i principi fondamentali con cui attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità dei soggetti accreditati.
Al fine di garantire la piena applicazione delle novità introdotte dalla normativa europea è stata aggiornata anche la normativa nazionale mediante la pubblicazione del D.Lgs. 19/2021 in materia di protezione delle piante dagli organismi nocivi. Il Decreto dà piena applicazione al nuovo regime fitosanitario europeo, istituendo la Rete Nazionale dei Laboratori e definendo il quadro normativo all’interno del quale operano l’Istituto Nazionale di riferimento per la protezione delle piante, i laboratori nazionali di riferimento ed i laboratori ufficiali.
Un altro importante passaggio è rappresentato dal Decreto del MIPAAF del 13 aprile 2022 n. 169819, elaborato da un gruppo di lavoro “Laboratori” appositamente costituito dal Ministero per definire le caratteristiche, gli ambiti di competenza, le strutture e modalità di riconoscimento dei laboratori che operano nell’ambito della protezione delle piante e per approfondire le problematiche relative all’accreditamento dei laboratori ufficiali. Ai lavori ha partecipato attivamente anche Accredia, nelle persone di Maria Scognamiglio e Irene di Lecce, Funzionarie Tecniche del Dipartimento Laboratori di prova, avviando una fase di scambio e collaborazione tra competenze eccellenti con la Pubblica Amministrazione e il mondo della ricerca.
Andando nel dettaglio dei metodi di prova applicabili dai laboratori, in assenza di norme dell’Unione europea, il Regolamento UE 2017/625 prevede i seguenti metodi:
Dal momento che nel settore fitosanitario molti metodi previsti dal Regolamento non sono disponibili, il Gruppo di lavoro ha deciso di accreditare i metodi EPPO e i metodi IPPC, equiparandoli ai metodi normati. Per questo lavoro ha fatto riferimento ai criteri dell’Allegato III del Regolamento stesso e alle definizioni riportate nel Regolamento Tecnico Accredia RT-08 “Prescrizioni per l’accreditamento dei Laboratori di prova”.
Infine tra i numerosi compiti, previsti dal Regolamento UE 2017/625, che rientrano nell’area di competenza dei Laboratori Nazionali di Riferimento, ha grande importanza l’attività di armonizzazione e miglioramento dei metodi di prova. Di fatto il CREA – DC è molto impegnato nella definizione di documenti tecnici ufficiali a supporto dei laboratori della Rete, cosi come i Laboratori Nazionali di riferimento sono direttamente coinvolti nell’organizzazione di circuiti interlaboratorio e nella produzione e distribuzione dei Materiali di Riferimento da mettere a disposizione dei laboratori ufficiali. Per questa ultima attività, di fondamentale importanza per l’accreditamento, Accredia ha avviato un importante confronto sulle problematiche annesse alla produzione e circolazione dei Materiali di Riferimento, grazie alla collaborazione tra i Dipartimenti Laboratori di prova e Laboratori di taratura.