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Certificati di Taratura Digitali: l’innovazione al servizio dell’industria e della ricerca

Notizia
24 giugno 2024

Il Certificato di Taratura Digitale (Digital Calibration Certificate - DCC) è il nuovo strumento tecnologico che promette di migliorare la correttezza, l'efficienza e la sostenibilità delle attività di taratura svolte dai laboratori accreditati.

Garantire l’affidabilità delle misurazioni attraverso la taratura degli strumenti di misura, eseguita dai laboratori accreditati, ha un ruolo fondamentale in un numero crescente di contesti e settori produttivi.

Dall’industria alla ricerca, oggi i Certificati di Taratura si avvalgono dell’apporto innovativo della digitalizzazione ed entrano nella nuova dimensione dei Certificati di Taratura Digitali (Digital Calibration Certificate – DCC). In un articolo pubblicato su Tutto Misure, Fabrizio Manta e Paola Pedone, funzionari tecnici del Dipartimento Laboratori di taratura, spiegano come.

 


La piramide della riferibilità metrologica


I Certificati di Taratura emessi dai laboratori accreditati garantiscono che ogni misura sia conforme alle norme di riferimento e che ogni strumento sia correttamente tarato per le specifiche applicazioni, sostenendo la fiducia del mercato e supportandone lo sviluppo.

Si tratta di documenti che esprimono i risultati della taratura in termini di valore misurato e di incertezza di misura associata, nel confronto con un campione di riferimento di più alto livello.

Le misure così prodotte acquisiscono la proprietà della riferibilità metrologica, configurata su una catena di confronti a struttura piramidale: immaginando il percorso dal vertice alla base, si passa dagli Istituti Metrologici Primari – che definiscono le unità di misura secondo lo standard del Sistema Internazionale (SI) – ai centri di taratura, ovvero i laboratori accreditati in Italia da Accredia, fino ai laboratori aziendali e di prova.

Questa gerarchia riflette tanto il livello di accuratezza raggiungibile quanto il numero delle tarature effettuate, che si evidenzia nei dati del mercato di riferimento:

  • circa 2.000 Certificati di Taratura prodotti ogni anno dall’INRiM, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica
  • oltre 225.000 Certificati di Taratura emessi nel 2023 dai laboratori di taratura accreditati
  • milioni di tarature effettuate nei contesti di prova e aziendali

 


I 3 pilastri del Digital Calibration Certificate


Il passaggio dal Certificato di Taratura tradizionale a quello Digitale (Digital Calibration Certificate – DCC) è una innovazione avviata nel 2017 dall’Istituto Metrologico Primario tedesco (PTB) e si fonda su tre pilastri essenziali:

  • normative di riferimento nel campo della metrologia
  • struttura gerarchica suddivisa in quattro sezioni principali (aspetti amministrativi; risultati delle misurazioni espressi nelle unità dell’SI; informazioni connesse a taratura, conformità e dati grezzi delle misure; disponibilità del certificato anche nel formato dematerializzato)
  • formato di scambio dei dati XML, molto utilizzato a livello internazionale e compatibile con i sistemi di sicurezza più avanzati.

 


I vantaggi del passaggio al digitale


Fino a oggi, la gestione tradizionale e cartacea dei Certificati di Taratura ha svolto un ruolo fondamentale, di innegabile valore storico e tangibile. Ma nel tempo ha accumulato una serie di problematiche operative in termini di gestione dei dati, standardizzazione, conservazione e vulnerabilità alla falsificazione.

Da qui è emersa la necessità di un’evoluzione verso soluzioni più sicure ed efficienti come quelle offerte dalla digitalizzazione. Oltre che più sostenibili.

Tra i principali vantaggi del Certificato di Taratura Digitale, si evidenziano:

  • acquisizione dei dati di misura direttamente in formato digitale con la conseguente riduzione del rischio di errore e una più agevole conservazione, anche in termine di spazi fisici
  • adozione di un formato standardizzato che facilita l’interpretazione attraverso maggiori chiarezza e uniformità dei certificati
  • integrazione con sistemi di crittografia e uso di firme digitali che garantiscono l’integrità, l’autenticità, la longevità e la sicurezza dei certificati
  • affidabilità e trasparenza nella valutazione delle prestazioni degli strumenti tarati
  • disponibilità multilingue che ne garantisce una maggiore comprensione a livello globale.