E’ incostituzionale l’articolo 45 del Nuovo Codice della strada (Decreto Legislativo n. 285 del 30 aprile 1992) nella parte (comma 6) in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, come gli autovelox, siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura.
Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con sentenza depositata il 18 giugno scorso (113/2015).
La logica sottesa alla pronuncia è che l’autovelox, in quanto strumento di misura, deve essere tarato e il suo funzionamento, che è soggetto a variazioni nel corso della vita, compreso il deterioramento, deve essere controllato e verificato periodicamente.
I fenomeni di obsolescenza e deterioramento – motiva la Sentenza – possono pregiudicare non solo l’affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale.
Vito Fernicola, Vice Presidente ACCREDIA, spiega come l’accreditamento garantisca la qualità delle misure degli autovelox, la cui taratura viene verificata e controllata periodicamente, così da assicurare l’affidabilità dei servizi di misurazione offerti al mercato.
• In cosa consiste l’attività dell’Ente di accreditamento nello specifico settore delle tarature?
ACCREDIA è l’Ente unico nazionale designato dal Governo dal 2009 per accreditare i Laboratori di taratura, gli Organismi di certificazione e di ispezione e i Laboratori di prova.
In particolare, il Dipartimento Laboratori di taratura è parte dell’infrastruttura metrologica del nostro Paese. Rispetto al quadro nazionale, i riferimenti primari sono conservati e mantenuti presso l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, l’INRIM di Torino, che assicura la riferibilità delle misure ai laboratori accreditati i quali operano sul mercato.
L’accreditamento dei servizi di taratura assicura l’affidabilità degli strumenti di misura e il rispetto delle leggi e degli standard internazionali. Ogni anno, oltre 170 Laboratori accreditati rilasciano sul mercato nazionale più di 100mila certificati in una molteplicità di settori, come quello sanitario, ottico, della saldatura, della meccanica di precisione, dell’inquinamento ambientale e acustico e della meteorologia. Si tratta di un sistema diffuso e capillare sul territorio, e molto robusto dal punto di vista dell’affidabilità e della garanzia di qualità delle misure.
In particolare, per la rilevazione della velocità degli autoveicoli, operano sotto accreditamento tre Laboratori, di cui ACCREDIA verifica la competenza a effettuare le tarature, nonché l’indipendenza rispetto ai produttori degli strumenti, che è un requisito fondamentale per la credibilità del sistema.
La correttezza dell’attività di ACCREDIA è a sua volta assicurata dal rispetto del Regolamento comunitario 765 del 2008 e dalla partecipazione agli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento tra Enti di accreditamento, gestiti in Europa da EA – European co-operation for accreditation, riconosciuta dalla Commissione europea come infrastruttura comunitaria di accreditamento, e nel mondo da ILAC – International Laboratory Accreditation Cooperation.
• In che misura gli apparecchi autovelox sono sottoposti a controlli, come tarature e verifiche periodiche di funzionamento?
In Italia, la situazione è molto varia. Gli autovelox fissi installati sul territorio sono oltre 3mila, mentre sono nell’ordine del migliaio gli autovelox mobili utilizzati dalle forze dell’ordine sulla rete stradale.
I Laboratori accreditati per la taratura degli autovelox effettuano circa 850 tarature all’anno; un numero molto inferiore rispetto a quello dei dispositivi installati.
• Qual è la situazione europea per quanto riguarda la taratura degli autovelox?
A livello europeo, la situazione è generalmente più avanzata rispetto all’Italia. Paesi come la Francia, la Germania, l’Olanda e la Svizzera hanno Laboratori accreditati per la taratura degli strumenti della rilevazione della velocità, ma soprattutto, da almeno 10 anni, ne hanno disposto per legge l’obbligo di taratura.
Le operazioni vengono effettuate anche sulla base delle prescrizioni di una linea guida dell’Organismo internazionale di metrologia legale, la struttura competente in materia di misure che hanno impatto su transazioni economiche, che riguarda, per esempio, strumenti come bilance e appunto autovelox.
Queste linee guida indicano in modo esplicito che gli strumenti devono essere omologati e avere una verifica iniziale – cosa che avviene in Italia – ma soprattutto devono essere oggetto di verifiche periodiche – e questo, fino a oggi, è stato un punto debole nel nostro Paese.
• Quali saranno le conseguenze tecniche della Sentenza e come ne risulteranno coinvolti i Laboratori di taratura di ACCREDIA?
Nei Paesi avanzati, l’infrastruttura metrologica e l’attività di taratura che ne segue è essenzialmente guidata dal mercato.
Poichè gli autovelox devono essere tarati – questa è la conseguenza tecnica della Sentenza – ci saranno oggettivamente maggiori opportunità per gli operatori specializzati nell’esecuzione di tarature e verifiche periodiche di funzionamento degli strumenti di misura, a garanzia del cittadino.
In generale, i centri di taratura sono piccole e medie imprese che vedono opportunità di mercato nel campo della taratura come servizio.
In questo senso la Sentenza apre nuovi scenari, dal momento che per portare a norma di legge tutti i dispositivi di rilevazione della velocità installati sul territorio – ricordiamo che c’è anche il sistema tutor – le relative operazioni di taratura e controllo periodico dovranno espandersi, con prospettive di crescita dei volumi di attività e di incremento del numero degli operatori.
Per quanto riguarda ACCREDIA, infine, si prospetta un’espansione delle attività di accreditamento a cura del Dipartimento Laboratori di taratura che oggi conta su un team di 72 ispettori e 17 esperti di settore che lo scorso anno hanno svolto 593 giornate di verifica, con una crescita del 2% nell’ultimo anno e del 4,5% dalla sua nascita nel 2009.
L’intervista è stata trasmessa da Radio Cusano il 26 giugno scorso.
In allegato la Sentenza della Corte Costituzionale n. 113 del 2015 che sancisce l’obbligo di verifica periodica e taratura degli apparecchi per l’accertamento dei limiti di velocità.