Il Consiglio Direttivo ACCREDIA del 16 febbraio scorso ha deliberato l’avvio delle attività per accreditare gli Organismi che certificheranno i prodotti del Made in Italy conformi alle regole islamiche (sistemi Halal).
Il nuovo schema di accreditamento risponde ai requisiti della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012 che si applica agli Organismi di certificazione di prodotti e servizi e alle disposizioni del documento UAE.S 2055-2:2014 “Halal products – Part two: General Requirements for Halal Certification Bodies”, sviluppato da ESMA, l’Autorità degli Emirati Arabi Uniti per la normazione e la metrologia con cui ACCREDIA ha siglato apposito Protocollo d’Intesa con il patrocinio del Governo italiano, lo scorso 20 ottobre 2015.
Per lo svolgimento delle attività di valutazione degli Organismi e per le attività di delibera dell’accreditamento, ACCREDIA ha inoltre stipulato uno specifico accordo con l’Ente di accreditamento GAC GCC Accreditation Center (Ente costituito fra i Paesi del Golfo arabo Emirati Arabi, Bahrain, Sultanato dell’Oman, Regno dell’Arabia Saudita, Qatar, Kuwait), che da tempo opera a fronte dello schema emiratino.
La certificazione di conformità Halal dei prodotti e servizi rilasciata da un Organismo accreditato, che assicura la competenza, indipendenza e imparzialità di chi effettua il controllo, assume un ruolo decisivo per il mondo musulmano, che costituisce circa il 25% della popolazione mondiale e rappresenta un mercato particolare caratterizzato da una forte identità religiosa e da una stretta aderenza ai precetti della legge islamica.
Una criticità significativa per il mercato delle certificazioni Halal è tuttavia rappresentato dalla molteplicità e difformità degli schemi di certificazione riconosciuti dai vari Paesi islamici, che prevedono standard diversi per condurre la valutazione di conformità di prodotti e servizi e quindi consentire l’accesso entro i propri confini a quelli approvati come Halal.
In questo contesto, i prodotti e servizi del Made in Italy certificati Halal in conformità allo standard UAE.S 2055-2:2014 da Organismi accreditati da ACCREDIA potranno essere più facilmente esportati negli Emirati Arabi, in generale, nei mercati dei Paesi in cui è forte la presenza di consumatori di fede musulmana.
Si tratta di un’importante opportunità anche alla luce del fatto che la certificazione Halal non è limitata al prodotto finito, ma coinvolge tutte le attività della filiera, dall’approvvigionamento della materie prime alla produzione, dal confezionamento allo stoccaggio, al trasporto.
Nel 2014, in particolare, lo scambio commerciale tra Italia ed Emirati Arabi è stato di 5,9 miliardi di euro, con un valore delle esportazioni di 5,3 miliardi di euro e delle importazioni pari a 628 milioni; facendo registrare una bilancia commerciale nettamente favorevole all’Italia, con un saldo positivo di 4,7 miliardi di euro.
A conferma della tendenza positiva, nei primi undici mesi del 2015, le esportazioni sono cresciute del 16,9% e il valore dell’interscambio ha superato i 5,5 miliardi di euro.
In allegato il Protocollo d’Intesa per la cooperazione nell’accreditamento Halal siglato da ACCREDIA ed ESMA il 20 ottobre 2015.