Da anni l’analisi economica ha evidenziato la bassa produttività dell’economia italiana, accendendo un campanello d’allarme su un aspetto critico in un contesto in cui mercati integrati competono su scala globale. Tale bassa produttività è, in parte, legata ad un equilibrio inefficiente tra domanda e offerta di lavoro qualificato: basse competenze offerte dai lavoratori e basse competenze richieste dalle imprese.
Le economie mature, come quella italiana, che basano la propria crescita sull’innovazione di prodotti e processi hanno bisogno di un mercato del lavoro che garantisca l’incontro tra domanda e offerta di competenze qualificate. Creare le condizioni per un mercato del lavoro efficiente basato su nuove competenze specialistiche, richiede policy coordinate tra imprese, Università e Pubblica Amministrazione.
La certificazione accreditata, in questo quadro, è un potente strumento che può garantire trasparenza ed efficienza nei processi di selezione: l’attestazione di specifiche competenze consente al lavoratore di rendersi riconoscibile nel mercato e, all’impresa, di soddisfare le proprie esigenze di nuove professionalità.
La trasformazione tecnologica in atto nelle imprese avrà un impatto decisivo nel mercato del lavoro introducendo nuove figure professionali e competenze. Già nel 2015, uno studio di Assolombarda e Confindustria (“Alla ricerca delle competenze 4.0”, Ricerca 03/2015) evidenziava le competenze e le soft skills richieste per le figure professionali più significative di Industria 4.0 e individuava 3 ambiti specifici a cui ricondurre le nuove professionalità richieste:
Dall’Osservatorio Accredia sono 175 le professioni per le quali è possibile richiedere una certificazione accreditata e sono oltre 200.000 i certificati rilasciati sotto accreditamento. Diversi sono i settori coinvolti e includono il WEB e le nuove tecnologie ma anche la finanza, l’ambiente e il risparmio energetico.
Molte sono le nuove figure professionali e molte continuano ad aggiungersi, anche per effetto della Legge n. 4/2013 che riguarda le professioni non organizzate in ordini o collegi, ma i certificati rilasciati sotto accreditamento si concentrano in settori nei quali sono presenti figure professionali già consolidate e, in alcuni casi, legate ad obblighi normativi (elenco dei Gas Fluorurati). Negli ultimi anni, tra gli interventi volti a individuare una certificazione nazionale delle qualifiche che dia omogeneità alle competenze offerte dai lavoratori italiani, la Legge n. 4/2013 ha costituito un capitolo importante. In particolare, agli articoli 6 e 9, prevede la possibilità per il professionista di ottenere da un organismo accreditato da Accredia una certificazione che attesti la conformità alle norme tecniche UNI (Ente Italiano di Normazione).
43 sono le norme UNI pubblicate dopo il 2013 per la qualificazione di nuove figure professionali, mentre, sulla base dei dati a disposizione, sono circa 4.500 i “nuovi” professionisti certificati da organismi accreditati.
Questi numeri, in continua crescita, testimoniano come la conformità a norme tecniche, certificata sotto accreditamento, sia una garanzia di trasparenza ed efficienza per il mercato.
Il professionista certificato garantisce il mantenimento e l’aggiornamento delle proprie competenze, periodicamente verificate dall’organismo di certificazione competente, e il suo nominativo viene registrato nelle Banche Dati Accredia delle figure professionali certificate sotto accreditamento, uno strumento a disposizione del mercato per favorire la visibilità e dunque il ricorso alle competenze qualificate.