Nel 2018 il mercato unico celebrerà il suo 25º anniversario. Lo sviluppo di nuove aree economiche, i cambiamenti nel modo di produrre e consumare prodotti e servizi ci restituiscono un contesto economico globale radicalmente diverso.
Il mercato unico europeo è diventato la principale area di scambio con oltre 500 milioni di consumatori in cui, attraverso l’adozione di regole europee comuni sono stati ridotti o eliminati gli ostacoli normativi allo scambio di prodotti e servizi. Ciò ha stimolato la competitività e l’innovazione, mentre allo stesso tempo i consumatori europei hanno beneficiato di una scelta sempre più ampia di prodotti sicuri che rispettano standard elevati per gli interessi pubblici come la sicurezza, l’ambiente e la salute. Gli scambi di merci tra Stati membri dell’UE sono stati pari a 3.110 miliardi di euro nel 2016 (dati Eurostat – misurati come flussi in uscita) con un aumento dell’1,3% tra il 2015 e il 2016: il settimo aumento annuale consecutivo dal 2009.
Le azioni per stimolare il mercato unico dell’Unione europea non si sono però interrotte e per tale motivo, nel 2015, la Commissione ha presentato una roadmap per valorizzare appieno le potenzialità del mercato unico. Ancora oggi i problemi alla libera circolazione dei prodotti derivano spesso dalle diverse specifiche tecniche richieste dagli Stati membri. L’armonizzazione delle norme tecniche continua ad essere una delle principali azioni a sostegno dello sviluppo di un quadro economico di prosperità inclusivo e sostenibile.
Le attività per rafforzare l’armonizzazione degli standard tecnici sono proseguite lo scorso dicembre con la presentazione di due proposte legislative della Commissione europea: un nuovo regolamento sul reciproco riconoscimento delle merci finalizzato a rendere più facile per le imprese, in particolare le PMI, vendere i propri prodotti in Europa, e un progetto di regolamento sulla conformità alla normativa di armonizzazione e sulla sua applicazione volto a rafforzare i controlli da parte delle autorità nazionali per impedire la vendita di prodotti non sicuri.
Il ruolo degli organismi notificati
L’accreditamento, attraverso il Regolamento (UE) 765/2008, è lo strumento cui l’Unione si rivolge per garantire standard comuni su prodotti e servizi a tutela di cittadini e imprese. L’infrastruttura di accreditamento ha saputo creare valore aggiunto per il mercato unico e per il commercio internazionale attraverso il mutuo riconoscimento delle valutazioni di conformità accreditate. Gli organismi di valutazione della conformità sono chiamati a verificare gli standard di prodotti e servizi ai requisiti legislativi pertinenti con competenza, imparzialità e trasparenza.
Laddove la legislazione settoriale lo richiede, una valutazione di conformità accreditata è obbligatoria per commercializzare specifiche categorie di prodotti, come nel caso delle macchine, dei recipienti a pressione, dei dispositivi medici, degli ascensori, degli strumenti di misura. In ambito cogente gli Stati membri notificano alla Commissione europea (e agli altri Stati membri) di aver designato un organismo di valutazione della conformità nell’ambito di un atto di armonizzazione dell’UE e che l’organismo soddisfa i requisiti pertinenti stabiliti in tale atto. In tale ambito, ACCREDIA verifica e accredita gli organismi di valutazione della conformità su delega di 6 Ministeri.
A dicembre 2017 si registrano in totale 2.816 notifiche alla Commissione europea: l’Italia con 365 notifiche guida la classifica dei paesi europei, seguita da Germania (338), Regno Unito (338) e Francia (232), contribuendo così, in maniera decisiva, alla realizzazione del mercato unico.
Sebbene l’accreditamento sia lo strumento privilegiato per verificare la competenza degli organismi, sono consentiti anche altri modi per attestarne la competenza. In tali casi, è necessario fornire alla Commissione e agli altri Stati membri la prova che l’organismo sottoposto a valutazione rispetta tutti i requisiti normativi applicabili.
A partire dal 2009 la percentuale di notifiche rilasciate in seguito ad accreditamento è aumentata di 34 punti percentuali. Di 2.816 notifiche per le principali Direttive europee/schemi di valutazione della conformità, solamente 580 erano state rilasciate fuori accreditamento.