Comportamenti violenti e molestie tra i giovani sono sempre più frequenti, complici – secondo gli esperti – la dilagante incertezza della cosiddetta “società liquida” teorizzata dal filosofo Zygmunt Bauman e la crescente diffusione di dispositivi elettronici e strumenti digitali nelle scuole.
Il 7 febbraio scorso – in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo – UNI (Ente italiano di normazione), ed Accredia (Ente italiano di accreditamento), su proposta dello Studio legale Montemarano e con l’adesione di FIDAE (Federazione delle scuole cattoliche primarie e secondarie) e MOIGE (Movimento italiano genitori), hanno avviato un tavolo di lavoro per la definizione di una Prassi di Riferimento (PdR) applicabile a tutti gli istituti scolastici e formativi, siano questi pubblici o privati, paritari e non. Al tavolo di lavoro partecipano altresì una serie di esperti nelle diverse aree interessate alla materia del bullismo.
La PdR stabilisce i requisiti tecnici di un sistema di gestione in grado di prevenire e contrastare le condotte di bullismo in ambito scolastico: massima vigilanza all’interno delle scuole e nelle attività esterne come le gite scolastiche; nomina di una Commissione Anti-bullismo rappresentativa di docenti, alunni e genitori, composta anche da psicologi e avvocati esperti in diritto scolastico; indagini di customer satisfaction rispetto al bullismo; possibilità di segnalazioni alla scuola in merito a fatti di bullismo; formazione e aggiornamento rivolti a tutte le componenti scolastiche.
Il ricorso alla PdR è affidato all’iniziativa volontaria delle scuole che ritengano opportuno predisporre misure di protezione adeguate, a fronte di dati quali – solo per citarne alcuni – quelli diffusi da Istat (il 19,8% dei ragazzi 11-17enni vittima assidua di bullismo nel 2014) e da Doxa Kids, nella cui recente ricerca per il Telefono Azzurro risulta che il 40% degli adolescenti teme di essere vittima di cyberbullismo.
A partire da settembre 2018 le scuole (e gli altri istituti formativi) possono inoltre rivolgersi ad un organismo accreditato per richiedere la certificazione anti-bullismo del proprio sistema di gestione ed essere quindi inserite in un albo virtuoso di istituti, consultabile dai genitori.
La certificazione sotto accreditamento del proprio sistema di gestione anti-bullismo è un riconoscimento formale da parte di un organismo terzo. In virtù dell’autonomia e dell’indipendenza di quest’ultimo, la certificazione accreditata rappresenta una garanzia oggettiva dell’impegno della scuola (o istituto) nella protezione dei minori e uno strumento di sostegno e auto-tutela per i dirigenti scolastici e gli addetti degli istituti, i quali, in caso di eventi dannosi, sono spesso sottoposti ad azioni civili o penali per culpa in vigilando.