Maggiore tutela degli animali e minor consumo di medicinali veterinari: la richiesta arriva a gran voce da allevatori, associazioni e consumatori. E si rende necessario un intervento su più fronti in grado di definire ruoli e responsabilità di allevatori, operatori e autorità competenti, e che individui i requisiti oggettivi di valutazione delle aziende a garanzia di una corretta e trasparente comunicazione.
Con questi obiettivi, si è rafforzata la collaborazione tra Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole alimentari, forestali e del turismo e aziende della filiera, con il coinvolgimento dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna, dell’Università di Parma e di Accredia. In cui si inserisce oggi il ruolo della certificazione volontaria in allevamento in settori attinenti al benessere animale.
Attualmente, infatti, sono in corso progetti volontari di certificazione degli allevamenti da parte di vari soggetti accreditati ed è obiettivo dei due Ministeri armonizzare e regolamentare questo tipo di attività, a tutela degli operatori e dei consumatori. Coinvolgendo proprio Accredia, affinché la certificazione sia rilasciata da organismi di parte terza indipendente accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065. Il pre-requisito per ottenere la certificazione accreditata sarà la conformità verificata e dimostrata sia dagli esiti dei controlli ufficiali sia dai risultati dei controlli effettuati dall’operatore specializzato, resi disponibili attraverso il veterinario aziendale, così come definito dal DM Salute del 7 dicembre 2017.
Gli allevatori, singoli o associati, che vogliono aderire a questi percorsi di certificazione volontaria degli allevamenti e dei loro prodotti, devono prima iscriversi al Sistema integrato ClassyFarm realizzato dal Ministero della Salute al fine di innalzare non solo il livello di sanità animale e sicurezza alimentare, ma anche quello generale di salute pubblica. L’obiettivo del sistema è la categorizzazione del rischio degli allevamenti secondo regole uniformi, che consentirà alle autorità competenti una programmazione dei controlli efficace e mirata con risparmi evidenti per la Pubblica Amministrazione e riduzione degli oneri per gli operatori conformi alla normativa vigente.
“Questo progetto avrà delle indubbie e positive ripercussioni in ambito di benessere animale, poiché fornisce gli strumenti per prevenire, diagnosticare e trattare rapidamente le malattie, tutelando quella che, nel Brambell Report (uno dei primi documenti ufficiali relativi al benessere animale) è riportata come la terza delle cinque libertà per la tutela del benessere animale: la libertà dal dolore e dalle ferite”, spiega Aldo Ghizzinardi, medico veterinario e Ispettore Accredia. “Questo prevede l’impegno da parte dell’allevatore di somministrare le migliori profilassi e terapie agli animali, al fine di tutelarne la salute. “Anche il consumo di farmaci sarà maggiormente monitorato al fine di controllare e debellare le malattie – continua l’ispettore di Accredia-. Il farmaco è un’arma efficace ma come tutte le armi deve essere usato con coscienza e prescritto da veterinari”.
Altro risvolto positivo del progetto è l’utilizzo del macello come osservatorio epidemiologico: al macello i veterinari visitano tutti i capi in ante e post mortem, raccogliendo una massa enorme di dati che potranno essere utilizzati dall’allevatore per avere un quadro preciso della situazione sanitaria del suo allevamento. In questa prospettiva, Classyfarm è in grado di fornire una fotografia costante dell’allevamento in termini di salute e benessere degli animali e di consumo di farmaci veterinari, permettendo all’operatore di individuare le aree di miglioramento della propria strategia aziendale e le misure più efficaci da adottare per ridurre il livello di rischio del proprio allevamento.
“Il progetto Classyfarm ha la prerogativa di raccogliere dati indispensabili per un approccio one health nella gestione del rischio alla salute pubblica, derivante da un improprio uso dei farmaci, con effetti deleteri per il consumatore, come il fenomeno dell’antibiotico resistenza”, continua Ghizzinardi. “I dati riferiti alle sei aree afferenti alla salute e al benessere animale (biosicurezza, benessere animale, consumo di farmaci, lesioni rilevate al macello, alimentazione animale, parametri sanitari e produttivi) sono convertiti, attraverso coefficienti scientificamente validati, in un indicatore numerico che misura il livello attuale di rischio dell’allevamento“.
Il sistema inoltre, con tutte le garanzie sulla riservatezza del dato, permetterà la visualizzazione dei dati aggregati per aree geografiche e per tipologia di allevamento a vantaggio dello stesso allevatore, ma soprattutto a tutela dei consumatori per quanto riguarda la sicurezza e la qualità degli alimenti prodotti.
“Il mercato chiede standard di qualità e per questo sono attivi o in divenire percorsi volontari di certificazione – spiega Gaetano Penocchio, Presidente FNOVI, Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani -. Le garanzie accessorie sono un valore di mercato e animali con tripla I (nati, allevati e macellati in Italia), allevati in condizioni di benessere, non trattati con antimicrobici, hanno un plus-valore di mercato”.
Novità importante del progetto è il ruolo attribuito al veterinario, dal momento che Classyfarm prevede che gli organismi di certificazione accreditati possano incaricare come auditor solo veterinari aziendali, iscritti all’Ordine e formati come valutatori, oltre che sul sistema qualità e le tecniche di auditing.
Nel sistema Classyfarm in generale, il veterinario aziendale è un valore aggiunto, in quanto rappresenta prima di tutto l’interfaccia tra operatore e autorità competente e affianca e supporta l’operatore nelle scelte strategiche di gestione dell’allevamento per migliorare le condizioni di sanità e benessere animale, anche sulla base del livello di rischio rilevato da ClassyFarm nelle varie aree di valutazione dell’allevamento.
“Seguendo la direttrice tracciata dal decreto sul veterinario aziendale – chiarisce il Presidente FNOVI – Classyfarm non è solo un contenitore informatico a uso dell’Autorità competente per programmare i controlli ufficiali, ma uno strumento di categorizzazione degli allevamenti che fa del dato epiodemiologico-sanitario un dato spendibile oltre che per la salute, anche sul piano della qualità. In ClassyFarm vengono integrate le informazioni di più banche dati (BDN – Anagrafe Zootecnica, SANAN – Sistema Informativo Sanità Animale e Ricetta Veterinaria Elettronica), quelle raccolte dalla Veterinaria Pubblica nel corso dei controlli ufficiali, con quelle prodotte in autocontrollo dal Veterinario Aziendale. La presenza di quest’ultimo a completare il sistema di epidemio-sorveglianza è un valore di salute.”
Prossimo passo della collaborazione tra i Ministeri e Accredia nella cornice del progetto Classyfarm, un incontro con gli organismi di certificazione accreditati per formalizzare in un Regolamento Tecnico le regole per la certificazione.