Rafforzare le competenze delle amministrazioni in tema di normazione tecnica e certificazioni accreditate per gestire con efficacia e trasparenza le gare d’appalto: nasce con questo fine il Protocollo d’Intesa tra Accredia, UNI, l’Ente italiano di normazione e ITACA, l’Istituto per l’innovazione e la trasparenza negli appalti e la compatibilità ambientale, firmato a dicembre 2018.
Attività di formazione e aggiornamento delle stazioni appaltanti per utilizzare al meglio nei bandi di gara i riferimenti alle norme tecniche e il ricorso alle valutazioni di conformità accreditate (certificazioni, prove e tarature) che, con l’entrata in vigore del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 50/2016) hanno assunto un ruolo centrale.
Del resto i numeri in questo ambito sono importanti: in Italia sono presenti circa 30.000 stazioni appaltanti e, nel settore delle costruzioni, sono circa 26.000 le aziende già certificate per i sistemi di gestione, di cui 23.700 per la qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001 e circa 2.200 per la gestione ambientale in base alla UNI EN ISO 14001.
“Quello degli appalti pubblici è un settore strategico per il nostro Paese, con un volume d’affari che si avvicina ai 139 miliardi di euro, pari a circa l’8% del PIL. Per questo è necessario che i bandi di gara, laddove facciano riferimento alle valutazioni di conformità accreditate per qualificare gli operatori economici e i prodotti e servizi, oggetto dei bandi, contengano delle indicazioni precise, così da agevolare Imprese e PA e ridurre la possibilità di contenzioso”, ha dichiarato Giuseppe Rossi, Presidente di Accredia.
“Su questo aspetto – ha spiegato Rossi – Accredia, già da diverso tempo, ha offerto la sua collaborazione alle Pubbliche Amministrazioni, sia con la pubblicazione delle Linee Guida per le stazioni appaltanti, sulle quali stiamo lavorando con UNI per un aggiornamento, sia mettendo a disposizione le proprie banche dati degli accreditamenti e delle certificazioni, per fornire tutte le informazioni possibili relative a questo mercato”.
Le certificazioni non solo consentono di verificare le caratteristiche di servizi, materiali e prodotti ai requisiti richiesti ma permettono anche di semplificare i compiti delle stazioni appaltanti, che si affidano alle attività di verifica svolte dagli organismi di certificazione e ispezione e dai laboratori accreditati da Accredia. Inoltre, il nuovo Codice ha previsto un criterio premiante per le stazioni appaltanti che introducono sistemi di gestione della qualità degli uffici e dei procedimenti di gara, certificati da organismi accreditati, finalizzato alla qualificazione delle stesse.
“Gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni sono strumenti di politica industriale in conseguenza dell’influenza esercitata dal loro peso sugli operatori, che in alcuni casi agiscono in mercati quasi esclusivamente ‘pubblici’”, ha affermato Piero Torretta, Presidente di UNI. “Analoga influenza determina, o meno, il grado di innovatività dei settori. Poichè questi fenomeni si estendono lungo la catena di fornitura, il ricorso puntuale e corretto alle norme UNI da parte delle stazioni appaltanti diventa un obiettivo irrinunciabile per il paese” ha concluso Torretta.
A breve saranno anche implementate le piattaforme e-learning di ITACA per divulgare una serie di moduli formativi rivolti alle stazioni appaltanti, e focalizzati sulle disposizioni del Codice Appalti in cui si richiamano esplicitamente la normazione tecnica e le valutazioni di conformità accreditate.
“L’importante esperienza del Piano Nazionale straordinario di formazione sulla nuova disciplina dei contratti pubblici, erogato da ITACA, SNA e dalle Regioni italiane alle stazioni appaltanti e alle centrali di committenza, ha permesso di scoprire l’enorme potenzialità di un sistema formativo a rete di livello centrale e locale”, ha affermato il Presidente di ITACA Anna Casini. “Il Codice dei contratti pubblici ha assegnato alle Regioni un ruolo preminente di supporto e assistenza alle stazioni appaltanti di ambito territoriale nell’applicazione della nuova disciplina, a tutela della trasparenza e della legalità”, ha continuato Casini. “Da questa esperienza nasce proprio l’idea del Protocollo d’intesa. Le attività formative che realizzeremo con UNI e ACCREDIA rappresentano un valido ausilio alle strategie di incentivazione dello sviluppo delle conoscenze nelle pubbliche amministrazioni nell’ottica del perseguimento di servizi pubblici sempre più efficienti ed innovativi”.