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Miele autentico, prove di laboratorio per prevenire le contraffazioni

Notizia
01 marzo 2019

A garanzia dell’autenticità dei prodotti alimentari, le prove di laboratorio accreditate dimostrano la loro efficacia nell’accertamento della genuinità del miele, da sempre sinonimo di benessere e salute, oggi spesso oggetto di contraffazione.

E’ un consumatore consapevole, esigente e informato quello a cui oggi si rivolge l’industria agroalimentare, chiamata a offrire soluzioni innovative per rispondere efficacemente a una domanda sempre più orientata alla qualità e alla sicurezza degli alimenti.

Ma come essere certi che ciò che mangiamo sia salubre? Un contributo significativo arriva dai laboratori di prova che effettuano verifiche analitiche di autenticità del cibo secondo metodi di prova armonizzati e accreditati, di fondamentale importanza per tutelare la salute del consumatore finale.

In quest’ottica gli enti e le istituzioni si stanno muovendo a livello europeo al fine di validare e normare metodi isotopici, alla luce dei progressi della chimica analitica e dell’evoluzione della strumentazione. Analisi interlaboratorio sono state effettuate, ad esempio, per armonizzare metodi internazionali OIV che si applicano a prodotti di origine vitivinicola (come vino secco, vino dolce, succo d’uva e mosto concentrato rettificato) per verificare l’eventuale presenza di zuccheri estranei nei campioni esaminati, attraverso la determinazione dei rapporti isotopici del carbonio di glucosio, fruttosio, glicerolo ed etanolo.

I risultati ottenuti dai circuiti interlaboratorio hanno dimostrato l’efficacia di tali tecniche analitiche anche per accertare l’autenticità del miele, un prodotto che negli ultimi anni ha richiamato l’attenzione dei consumatori e degli enti di controllo.

Per la verifica dell’autenticità del miele è stato sviluppato il metodo di prova LC-IRMS, accreditato da Accredia, che permette di rilevare la presenza di zuccheri estranei al miele misurando il rapporto isotopico del carbonio.

Naturale e puro, ad alto valore aggiunto, il miele è tra i primi dieci alimenti oggetto di adulterazioni che ne ledono la purezza. L’ampia diffusione di pratiche fraudolente, come la sostituzione del prodotto con sciroppi zuccherini di diversa natura e a basso costo, è confermata dal Rapporto del Joint Research Centre, il Centro comune di ricerca della Commissione europea, dal quale emerge che il 14% dei campioni di miele analizzati non è conforme ai requisiti di purezza del miele.

L’Europa con la Direttiva 2001/110/CE, stabilisce la definizione e le adeguate caratteristiche di composizione del miele per essere introdotto sul mercato: “il miele è essenzialmente composto da diversi zuccheri, soprattutto da fruttosio e glucosio, nonché da altre sostanze quali acidi organici, enzimi e particelle solide provenienti dalla raccolta del miele. Per essere immesso sul mercato in quanto tale, o utilizzato in prodotti destinati al consumo umano, non deve essere aggiunto alcun ingrediente alimentare, neppure gli additivi, e non è effettuata nessun’altra aggiunta se non di miele”.

Risulta essere quindi di notevole rilevanza il contributo apportato dalle prove di laboratorio accreditate, non solo ai fini della salvaguardia della salute e della sicurezza dei consumatori e dell’ambiente, ma anche per garantire la leale concorrenza del mercato e tutelare il lavoro degli apicoltori, nel rispetto delle normative europee.