Aerei che riducono le emissioni, cibo a chilometro zero, prodotti carbon free, logistica a basso impatto, moda etica e sostenibile… si moltiplicano i claim aziendali a tema ambientale, e non solo, alimentano il dibattito che guida le scelte dei consumatori e gli investimenti delle imprese. Ma come essere certi che questi claim siano veritieri o anche solo plausibili? Nella società della post-verità, come spesso viene definita la nostra epoca, è diventato strategico individuare dei meccanismi per verificare la credibilità e l’attendibilità delle dichiarazioni delle imprese, delle istituzioni e dei brand in cui poter riporre fiducia.
Se nel mondo dell’informazione sono già ampiamente diffuse le tecnologie per il fact checking, anche l’Infrastruttura della Qualità ha messo a disposizione uno strumento per validare e verificare le attestazioni dei produttori e dei fornitori sulle caratteristiche della propria attività.
Pubblicata da ISO il 30 ottobre 2019 e recepita in Italia da UNI lo scorso 23 gennaio, la norma internazionale ISO/IEC 17029 “Conformity assessment – General requirements for verification and validation bodies” contiene i principi e i requisiti per la competenza, il funzionamento e l’imparzialità degli organismi che eseguono validazioni e verifiche, come attività di valutazione della conformità, degli operatori del mercato, pubblici e privati.
La UNI CEI EN ISO/IEC 17029:2020, ai cui lavori ha contribuito anche Accredia che ha partecipato ai gruppi di lavoro ISO, sarà utilizzata per l’accreditamento degli organismi di validazione e verifica in tutti i settori merceologici e in prospettiva ha molteplici applicazioni, che possono includere claim relativi a tecnologie di costruzione, gestione dell’energia, management finanziario, sistemi di automazione industriale, software e sistemi ingegneristici, intelligenza artificiale, tecnologia dell’informazione, prodotti per la salute e dispositivi medici, progettazione edilizia, responsabilità sociale, ecc.
Con il termine claim si fa riferimento a ogni informazione dichiarata dall’organizzazione che riguarda l’oggetto della verifica di conformità da parte dell’organismo accreditato, che abbia caratteristiche misurabili in un preciso momento, oppure previste e attese nel futuro. È quindi ampia la variabilità di report, dichiarazioni, asserzioni, programmi, grafici, statistiche, ecc. che possono rientrare in questa classificazione.
Le attività che potranno essere svolte dagli organismi accreditati secondo la norma ISO/IEC 17029 hanno quindi lo scopo di misurare l’esattezza e la conformità dei claim sulla base di verifiche o validazioni, che possono essere così definite:
Definizioni molto simili, la cui differenza fondamentale risiede nella variabile temporale, dal momento che nel caso della verifica, il claim si riferisce al passato – riguarda un elemento fattuale e concreto, che può essere misurato e accertato – mentre nel caso della validazione fa riferimento a un tempo futuro e si basa su previsioni, benché suffragate da proiezioni oggettive e misurabili.
Facendo un esempio, il claim di un’azienda che dimostra che l’utilizzo del prodotto ha ridotto il consumo d’acqua del 50% è veritiero e può essere “verificato”, mentre se dichiara che l’utilizzo del prodotto ridurrà il consumo d’acqua del 50% è plausibile e può essere “validato”.
La UNI CEI EN ISO/IEC 17029:2020 servirà dunque come norma quadro per ogni tipo di verifica e validazione di claim in un’ampia gamma di attività di valutazione della conformità. Nel settore ambientale, sarà applicata insieme alla ISO 14065 che riguarda l’accreditamento degli organismi di verifica e convalida delle emissioni di gas a effetto serra, in ambito volontario (GHG) e obbligatorio (EU ETS e MRV), e della carbon footprint di prodotto (CFP).
Al termine del periodo di transizione verranno quindi convertiti gli accreditamenti, oggi concessi a fronte della ISO 14065, a favore della ISO/IEC 17029, mentre è già partito il processo per l’estensione degli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento EA e IAF MLA.