Contrastare in maniera efficace il bullismo e il cyberbullismo, o prevenirlo il più possibile, dando maggiori garanzie in primo luogo ai ragazzi, alle loro famiglie e alle stesse scuole. È con questo obiettivo che è stata lanciata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 42:2018 “Prevenzione e contrasto del bullismo”, già utilizzata da istituti di formazione e scuole di diverso ordine e grado in Italia e all’estero per certificare sotto accreditamento il sistema di gestione di prevenzione e contrasto al bullismo. Uno strumento nato dalla collaborazione di Accredia, UNI, FIDAE, ISRE e MOIGE, di cui abbiamo intervistato il Direttore Generale Antonio Affinita.
Siete in prima linea con la campagna “Giovani Ambasciatori contro il bullismo e il cyber risk”. L’iniziativa sta suscitando molto interesse, anche da parte delle Istituzioni. Di cosa si tratta?
Lo scorso 6 febbraio, in occasione del Safer Internet Day 2020, abbiamo presentato la campagna “Giovani Ambasciatori contro il bullismo e il cyber risk”. Le famiglie italiane sono preoccupate, sono sempre di più i ragazzi che subiscono episodi di cyberbullismo.
Secondo i dati Istat 2019, l’85,8% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni utilizza quotidianamente il cellulare, con un aumento dei fenomeni di cyberbullismo, pari al 22% di tutti i casi di bullismo. La battaglia per prevenire e contrastare questo fenomeno in crescita deve passare attraverso la consapevolezza e la partecipazione di tutti: presidi e responsabili, docenti, genitori, gli stessi ragazzi. Con il nostro centro mobile andremo in giro per l’Italia e coinvolgeremo 62mila studenti di 250 scuole italiane.
In un’ottica di educazione peer to peer, più di mille studenti, in veste di Giovani Ambasciatori contro il bullismo, diventeranno punti di riferimento all’interno delle loro scuole e segnaleranno gli episodi di bullismo fisico e online, consentendo un monitoraggio più efficace degli istituti. Sono inoltre stati attivati il numero verde per le segnalazioni 800 937070 e il servizio sms dedicato, al numero 393.300.90.90.
A conferma del sostegno e della partecipazione delle istituzioni all’iniziativa, in occasione della presentazione sono intervenuti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, il Viceministro all’Istruzione, Anna Ascani, il Presidente della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, Licia Ronzulli, il Presidente del Consiglio Nazionale ANCI, Enzo Bianco.
Nel 2018 MOIGE e Accredia hanno collaborato per la definizione della UNI/PdR 42:2018 “Prevenzione e contrasto del bullismo – Linee guida per il sistema di gestione per la scuola e le organizzazioni rivolte ad utenti minorenni”. Qual è l’utilità di questo documento?
La Prassi di Riferimento UNI/PdR 42:2018 è fondamentale perché rappresenta il primo protocollo di risposta informativa di azione e prevenzione per le scuole, in modo da offrire una politica basata su riscontri scientifici e rigorosi. Il fenomeno del cyberbullismo non può essere affrontato ricorrendo all’improvvisazione, occorrono punti di riferimento chiari.
Su proposta dello Studio legale Montemarano, grazie alla collaborazione tra Accredia, MOIGE e UNI (Ente italiano di normazione), e con l’adesione di FIDAE (Federazione delle scuole cattoliche primarie e secondarie) si è quindi arrivati alla definizione di questa Prassi, nella quale i presidi di istituti e i direttori di centri sportivi possono trovare indicazioni puntuali e concrete su come gestire gli episodi di bullismo.
A settembre 2018 Accredia ha rilasciato lo schema di accreditamento per la certificazione secondo la UNI/PdR 42:2018. Scuole e istituti formativi possono rivolgersi a un organismo accreditato per richiedere la certificazione anti-bullismo del proprio sistema di gestione ed essere inserite in un albo virtuoso consultabile dai genitori. Due scuole sono già certificate sotto accreditamento. Qual è, nella vostra esperienza, il valore aggiunto della certificazione accreditata per la protezione dei minori?
Il primo grande merito della certificazione accreditata è quello di aver segnato una strada. Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni ancora sottovalutati, spesso derubricati come ragazzate. La certificazione accreditata rappresenta una garanzia oggettiva dell’impegno della scuola o dell’istituto nella protezione dei minori, e uno strumento di sostegno e autotutela per gli stessi dirigenti scolastici e gli addetti, che possono essere ritenuti responsabili per non aver predisposto tutte le misure organizzative in grado di garantire la sicurezza dell’ambiente scolastico o per omessa vigilanza.
La certificazione accreditata permette di individuare i criteri per prevenire e contrastare il fenomeno, e supporta le scuole e gli altri istituti formativi in un percorso di gestione del cyberbullismo, integrando indicazioni e informazioni sul tema nell’attività formativa, e fornendo strumenti operativi che consentono di affrontare al meglio gli eventuali episodi. Si tratta di un percorso volontario, volto a offrire maggiori garanzie e tutele agli utenti di tali istituti: famiglie e minori.