Disposizioni che interessano l’Infrastruttura per la Qualità:
Intelligenza Artificiale – Regole armonizzate in UE
Il 21 aprile scorso è stato approvato dal Consiglio europeo il documento, emanato dalla Commissione, “Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole armonizzate sull’Intelligenza Artificiale (Legge sull’Intelligenza Artificiale) e modifica alcuni atti legislativi dell’Unione”.
Il provvedimento, non ancora definitivo in attesa del passaggio al Parlamento europeo, è parte di un progetto più ampio della Commissione insediata lo scorso anno, finalizzato a definire un approccio europeo coordinato e attento alle implicazioni umane ed etiche dell’Intelligenza Artificiale, per conseguire così il duplice obiettivo di promuovere l’adozione dell’IA e affrontarne i rischi associati.
La proposta si prefigge di incrementare negli utenti la fiducia per adottare le soluzioni basate sull’IA e incoraggiare al contempo le imprese a svilupparle, contribuendo all’obiettivo dell’Unione di assumere il ruolo di leader mondiale nello sviluppo di un’Intelligenza Artificiale sicura, affidabile ed etica. Un obiettivo così ambizioso richiede strumenti di garanzia di conformità all’altezza e, ancora una volta, la Commissione fa ricorso anche alla valutazione di conformità condotta da organismi accreditati, i cui requisiti necessari sono definiti nel documento.
Gli organismi accreditati, a cui la Proposta impone un coordinamento settoriale, sono notificati alla Commissione per lo svolgimento di determinate attività di verifica della conformità. Nella Proposta si prevede la possibilità che gli Stati Membri designino come autorità di notifica un Organismo nazionale di accreditamento di cui al Regolamento (CE) n. 765/2008.
Tra le garanzie richieste alla certificazione, spicca la difesa cibernetica, per cui l’Infrastruttura per la Qualità mette a disposizione specifici strumenti. Recentemente proprio il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione sulla strategia dell’UE in materia di cibersicurezza per il decennio digitale in cui si auspica un “più ampio ricorso alla certificazione volontaria e agli standard di cibersicurezza, poiché rappresentano strumenti importanti per migliorare il livello generale di cibersicurezza” e inoltre “accoglie con favore l’istituzione del quadro europeo di certificazione”.
Laboratori ufficiali – Atto che integra il Regolamento
Lo scorso 17 maggio la Commissione europea ha adottato un Atto delegato che integra il Regolamento UE 625/2017 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i casi e le condizioni in cui le autorità competenti possono designare laboratori ufficiali che non soddisfano le condizioni per tutti i metodi da essi impiegati per i controlli ufficiali o le altre attività ufficiali”.
L’atto si è reso necessario poiché il Regolamento UE 625/2017 prevede che le analisi, le prove e le diagnosi di laboratorio a partire dai campioni prelevati durante i controlli ufficiali, siano effettuate da laboratori ufficiali designati dalle Autorità competenti degli Stati membri, sulla base, tra l’altro, del possesso dell’accreditamento ai sensi del Regolamento CE 765/2008.
In considerazione degli sforzi per completare il processo di accreditamento nei settori della sanità delle piante, dei materiali a contatto con gli alimenti, degli additivi alimentari, degli enzimi alimentari, degli aromatizzanti e degli additivi per mangimi, le Autorità competenti potranno designare come laboratori ufficiali anche i laboratori che non sono accreditati per tutti i metodi da essi impiegati per i controlli ufficiali, a condizione che: