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Pacchetto climatico “Fit for 55” e comunicazione sostenibilità

Punto Normativo
20 luglio 2021

Disposizioni che interessano l’Infrastruttura per la Qualità:

  • Politica UE sul clima – “Fit for 55”
  • Direttiva UE – Comunicazione societaria sulla sostenibilità


“Fit for 55” – Pacchetto climatico europeo


Il 14 luglio scorso la Commissione europea ha adottato il pacchetto climatico “Fit for 55”, le proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal: ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 e raggiungere la “carbon neutrality” per il 2050.

L’obiettivo del 55% è estremamente ambizioso. Per fare un confronto, dal 1990 al 2020 le emissioni nell’Unione europea si sono ridotte del 20%. Il Green Deal intende ridurre le emissioni dal 20 al 55% in meno di dieci anni.

“Raggiungere questo livello di riduzione delle emissioni nel prossimo decennio – riporta il comunicato stampa della Commissione – è fondamentale affinché l’Europa diventi il ​​primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 e renda il Green Deal europeo una realtà. Con le proposte odierne, la Commissione presenta gli strumenti legislativi per conseguire gli obiettivi concordati nella legge europea sul clima e trasformare radicalmente la nostra economia e società per un futuro equo, verde e prospero.

Le proposte odierne consentiranno di imprimere l’accelerazione necessaria alle riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra nel prossimo decennio. Le proposte legislative associano:

  • l’applicazione dello scambio di quote di emissione a nuovi settori e il rafforzamento dell’attuale sistema di scambio di quote di emissione dell’UE
  • un aumento dell’uso di energie rinnovabili
  • una maggiore efficienza energetica
  • una più rapida diffusione dei modi di trasporto a basse emissioni e delle infrastrutture e dei combustibili necessari a tal fine
  • l’allineamento delle politiche fiscali con gli obiettivi del Green Deal europeo
  • misure per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio
  • strumenti per preservare e potenziare la capacità dei nostri pozzi naturali di assorbimento del carbonio.”

 


Comunicazione societaria sulla sostenibilità – Proposta di Direttiva UE


Negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento della domanda di informazioni societarie sulla sostenibilità, soprattutto da parte della comunità degli investitori. Un incremento determinato dalla natura mutevole dei rischi a cui sono esposte le imprese e dalla crescente consapevolezza degli investitori riguardo alle implicazioni finanziarie di tali rischi. Sono ormai evidenti gli impatti negativi, soprattutto sul clima e sulla situazione socio-sanitaria, di produzioni e consumi che non tengono conto dei vari aspetti della sostenibilità.

Anche sulla scorta di queste evidenze, sono stati fissati gli obiettivi del Green Deal europeo e si stanno moltiplicando gli atti normativi che dispongono misure per il loro raggiungimento. Tra queste, è stata approvata, il 21 aprile scorso, la Proposta di Direttiva europea sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità, che modifica la Direttiva 2013/34/UE, la Direttiva 2004/109/CE, la Direttiva 2006/43/CE e il Regolamento UE 537/2014.

Come principale novità (modifica della Direttiva 2013/34/UE relativa ai bilanci d’esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese) sarà obbligatorio includere, nella relazione sulla gestione, le informazioni necessarie sia alla comprensione dell’impatto dell’impresa nei vari ambiti della sostenibilità, sia del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa e sui suoi risultati. L’obbligo riguarda le imprese di grandi dimensioni, le piccole e medie imprese quotate a decorrere dal 1° gennaio 2026 e alle imprese madri di un gruppo di grandi dimensioni.

L’estensione per legge si è resa opportuna, poiché non hanno portato risultati le iniziative con cui la Commissione ha sollecitato le imprese non soggette a obblighi di comunicazione relative alla sostenibilità di cui alla precedente direttiva. L’esigenza di raggiungere gli obiettivi del Green Deal ha infatti imposto un rapido miglioramento degli indicatori di sostenibilità e una trasparente e veritiera comunicazione di tali indicatori che permetta scelte consapevoli ai portatori di interesse. Ancor oggi, le comunicazioni societarie sono spesso disomogenee e talvolta mancano di pertinenza rispetto alle reali esigenze degli investitori, ma anche delle organizzazioni non governative e delle parti sociali, oltre a quelle dei consumatori.

Per garantire efficacia alla comunicazione il provvedimento si affida anche alla valutazione di conformità accreditata, per assicurare la veridicità delle informazioni sulla sostenibilità.

La Direttiva 2013/34/UE viene modificata inserendo la figura del “prestatore indipendente di servizi di certificazione della conformità”: un organismo di valutazione della conformità accreditato conformemente al Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per la specifica attività di valutazione della conformità …” Il professionista in questione può essere chiamato dai revisori contabili o dalle società di revisione per accertare la conformità dell’informativa sulla sostenibilità alle prescrizioni della Direttiva.

Tra le altre novità introdotte dal futuro provvedimento, si segnalano:

  • maggior dettaglio delle informazioni che le imprese dovrebbero comunicare
  • obbligo di pubblicazione in un formato digitale leggibile da un dispositivo automatico
  • richiesta agli Stati membri di prevedere sanzioni “efficaci, proporzionate e dissuasive” applicabili alla violazione delle disposizioni nazionali adottate in applicazione della direttiva in corso di approvazione.