Un altro mattone per la costruzione della via italiana alla sostenibilità è stato posto con il Decreto sulla Costituzione del Comitato della Sostenibilità Vitivinicola del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Decreto Dipartimentale n. 288989 del 23 giugno 2021), preliminare alla definizione di uno standard unico per la produzione di “vini sostenibili”. Il Decreto attua l’articolo 224-ter del DL 34/2020, articolo inserito in sede di conversione con la Legge 77/2020, che prevede l’istituzione di un sistema unitario di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola.
Il Comitato della Sostenibilità Vitivinicola (CoSVi) avrà il compito di definire il sistema di monitoraggio della sostenibilità della filiera vitivinicola, compresa la determinazione dei criteri per l’individuazione del campione delle aziende a carico delle quali condurre l’indagine; individuare gli indicatori necessari alle valutazioni della sostenibilità della filiera vitivinicola; supportare il Mipaaf nella fase di confronto e consultazione del partenariato economico e sociale.
Il provvedimento si colloca nel solco delle iniziative con cui attuare i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU e, in particolare, risponde ai criteri enunciati dalla Commissione europea nella comunicazione “Dal produttore al consumatore”. Tra gli obiettivi, contribuire alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio tra sistemi alimentari, la biodiversità, la salvaguardia della salute, il benessere delle persone, da un lato e, dall’altro, il rafforzamento della competitività e della resilienza del settore agroalimentare dell’UE.
Il Decreto del MIPAAF indica in particolare i documenti di riferimento per la realizzazione del disciplinare per la certificazione di sostenibilità rilasciata sotto accreditamento. La certificazione volontaria potrà infatti essere richiesta dai produttori di uve e vino agli organismi accreditati in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065. Ancora una volta, si è fatto ricorso all’accreditamento per l’attuazione di una politica strategica, in questo caso mirata a un obiettivo che travalica i confini nazionali, applicata a una filiera produttiva storica, importante per l’economia e l’immagine dell’Italia. Che così sarà il primo Paese in Europa a dotarsi di una norma pubblica per la certificazione dei vini sostenibili, anche con un logo in etichetta.
I riferimenti normativi per il disciplinare sono indicati nell’art. 4:
La premessa è nell’art. 1:
All’art. 3 si delinea la composizione del Comitato della Sostenibilità Vitivinicola, a cui sono chiamati a partecipare rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, delle Regioni e Province autonome, dei sistemi di valutazione della sostenibilità appartenenti al Gruppo di lavoro per la Sostenibilità in Vitivinicoltura (GLSV) e di Accredia.