Dal 31 ottobre al 12 novembre 2021 si è svolta a Glasgow la COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Valutati i progressi compiuti dai Paesi di tutto il mondo nell’affrontare il cambiamento climatico, la COP26 ha insistito sulla necessità di accelerare le azioni per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi del 2015 e dalla Framework Convention on Climate Change dell’ONU.
L’Accordo di Parigi – il primo accordo universale e vincolante in materia ambientale – stabilisce un quadro globale per contrastare i cambiamenti climatici, limitando il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi e proseguendo gli sforzi per abbassarlo a 1,5 gradi centigradi. È fondamentale ottenere una riduzione immediata e consistente delle emissioni di gas serra e raggiungere una realtà globale a impatto zero entro la metà del secolo.
L’Europa è e resta il primo grande mercato del carbone al mondo. In aggiunta agli obiettivi globali, nell’ambito del Green Deal europeo, la Commissione ha proposto di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e di avviare l’Europa su un percorso responsabile che la porti a essere climaticamente neutra entro il 2050.
Tra i principali strumenti adottati dall’Unione europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2, vi è il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS), introdotto dalla Direttiva 2003/87/CE (Direttiva ETS) e in vigore dal 2015.
Il sistema EU ETS rappresenta lo strumento chiave per ridurre le emissioni di diossido di carbonio (CO2) nei principali settori industriali e nel comparto dell’aviazione in modo efficiente in termini di costi. Nel sostenere l’attuazione efficace di tale sistema, l’attività di accreditamento degli Enti europei aderenti a EA (European accreditation) assicura che il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni di gas serra siano trasparenti, coerenti e precisi.
Secondo il ciclo annuale di conformità dell’EU ETS, gli impianti industriali e gli operatori aerei coperti dal sistema devono disporre di un piano approvato per il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni annuali. Tale piano rientra anche nell’autorizzazione che gli impianti industriali devono obbligatoriamente ottenere. Ogni anno gli operatori devono quindi presentare una relazione ed entro il 31 marzo dell’anno successivo le dichiarazioni sulle emissioni devono essere validate da un verificatore accreditato. Conclusa la verifica, gli operatori devono restituire il numero equivalente di quote entro il 30 aprile dello stesso anno.
Con l’avvio del sistema EU ETS, nel 2015 EA ha definito l’Accordo Multilaterale di riconoscimento (EA MLA) per lo schema “Greenhouse Gas Validation and Verification” dopo aver firmato un’apposita convenzione con la Commissione Europea (DG CLIMA) riguardo la qualifica degli organismi di verifica. Questi ultimi possono dunque validare le dichiarazioni delle emissioni delle organizzazioni, dopo essere stati accreditati da parte degli Enti nazionali di accreditamento membri di EA, in base alla norma tecnica EN ISO 14065 e ai requisiti della legislazione europea in ambito EU ETS.
A oggi, 25 membri di EA sono firmatari dell’EA MLA “Greenhouse Gas Validation and Verification”, con 155 organismi accreditati in EU che validano e verificano le informazioni ambientali. Al fine di armonizzare l’accreditamento dei verificatori tra i vari Enti membri, EA ha inoltre istituito l’EU ETS Network Group, col compito di proporre regolarmente gli aggiornamenti delle normative in vigore.
Il sistema dell’accreditamento si basa su standard qualitativi riconosciuti a livello internazionale, la cui applicazione consente di accelerare la transizione globale verso l’impatto zero. Nel settore delle verifiche delle dichiarazioni delle emissioni, come in tutti quelli strategici per il raggiungimento degli obiettivi climatici, l’accreditamento rappresenta un importante strumento di garanzia, che contribuisce concretamente alla diffusione e alla corretta applicazione degli standard internazionali. Accreditamento e standard ISO sono quindi legati a doppio filo.
Temi, questi, ribaditi anche nel corso dell’evento ufficiale collaterale alla COP26, tenutosi il 5 novembre, “Building back a net-zero and resilient economy through Governance, Policy, Standards and Skills e Inclusion”, organizzato congiuntamente da ISO, IEAM (Institute of Environmental Management and Assessment), IAF (International Accreditation Forum) e CI (Consumers Internazionale).
“L’accreditamento e la verifica supportano la credibilità delle informazioni fornite” – ha sottolineato Emanuele Riva, Vice Direttore Generale di Accredia e Presidente di IAF – “aumentano la trasparenza e la coerenza nella divulgazione di tali informazioni e, in definitiva, motivano azioni più efficaci”.