Disposizioni che interessano l’Infrastruttura per la Qualità:
Con il Decreto del 16 marzo scorso (GU n. 71 del 25 marzo) il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha approvato il disciplinare del sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola. Per la definizione delle regole del nuovo sistema di certificazione che deve essere verificato da organismi accreditati, è stato costituito un gruppo di lavoro al quale è stata invitata anche Accredia.
Il sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola è previsto nell’art. 224-ter del DL 34/2020, introdotto dalla Legge di conversione 77/2020, ed è costituito dall’insieme delle regole produttive adottate nell’ambito dell’intera filiera, a partire dalle pratiche in campo fino a quelle relative all’immissione del prodotto sul mercato.
L’adesione al sistema di certificazione è volontaria e le modalità di adesione, gestione e controllo sono quelle già in uso per il Sistema di qualità nazionale della produzione integrata (SQNPI). In questo contesto, gli organismi di certificazione accreditati devono accertare la conformità delle produzioni e rilasciare il certificato di sostenibilità, e le produzioni che ottengono il certificato possono fregiarsi del marchio SQNPI.
Il provvedimento è entrato in vigore il 26 marzo scorso e per l’anno 2022 hanno diritto all’utilizzo del marchio SNQPI i sistemi di certificazione della sostenibilità vitivinicola esistenti a livello nazionale alla data del DM 288989/2021, che si iscrivono al SNQPI e subiscono il controllo previsto, come indicato nei commi 1 e 2 dell’art. 2 del Decreto in esame.
Il disciplinare alla base del sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola integra le Linee Guida Nazionali (LGN) di produzione integrata delle colture, per garantire il rispetto dell’ambiente, la qualità e sicurezza alimentare, la tutela dei lavoratori e dei cittadini e un adeguato reddito agricolo.
Il disciplinare prevede requisiti di:
I requisiti del disciplinare sono da applicare tenendo conto, sia per la fase di campo che di cantina, delle prescrizioni e dei requisiti previsti da norme cogenti o volontarie, nazionali o internazionali, e dei più recenti orientamenti in materia di sostenibilità dei processi produttivi della filiera vitivinicola.
E’ stata pubblicata (GU n. del 24 marzo) la Legge 23/2022, che contiene le disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico.
Frutto di un lungo lavoro in entrambi i rami del Parlamento, il provvedimento disciplina il settore della produzione biologica, relativamente a:
All’art. 19 la legge prevede un delega al Governo, da esercitare entro 18 mesi, per una revisione della normativa in materia di armonizzazione e razionalizzazione sui controlli per la produzione agricola e agroalimentare biologica.
Tra gli argomenti oggetto di delega, di interesse per gli organismi accreditati che certificano le produzioni biologiche, si segnalano:
Le altre materie delegate sono relative a provvedimenti che garantiscano maggiore trasparenza delle informazioni ai consumatori e al riordino delle misure contro le frodi.
E’ stata pubblicata (GU UE C 66/01) la Comunicazione della Commissione europea che individua le norme europee per il 2022 e definisce gli obiettivi e le politiche specifici per tali norme e i relativi prodotti.
Nel Programma di lavoro annuale per la normazione europea, vi sono molte norme di cui si prevede la sostituzione o la revisione che interessano gli organismi accreditati. La comunicazione è precedente allo scoppio della guerra in Ucraina, che ha modificato, si spera temporaneamente, le priorità europee e potrà determinare anche sostanziali cambiamenti della tabella di marcia della normazione, ma sono sempre rilevanti le valutazioni sulla necessità di intervento che hanno determinato il piano stesso.
Gli interventi previsti nel piano di normazione sostengono politiche quali la duplice transizione verde e digitale, l’efficienza energetica e il clima, il mercato unico digitale, i mercati interni dei gas rinnovabili e naturali e dell’idrogeno.
L’allegato alla comunicazione elenca gli ambiti normativi nei quali dovranno essere elaborate nuove norme o aggiornate e revisionate le esistenti. In previsione ci sono, oltre alle norme per realizzare le politiche per il Green deal, il digitale, la gestione dei dati, la cybersecurity (applicata specificamente alle componenti), anche elaborazioni di norme per prodotti sostenibili, norme settoriali per la progettazione ecocompatibile, nuove norme sui fertilizzanti, ecc.
Per i settori nei quali si applica la valutazione della conformità accreditata, si prevede l’elaborazione o la revisione delle norme in materia di:
Una proposta di Regolamento inclusa nel programma della Commissione che avrà un significativo impatto in diversi ambiti produttivi, è la proposta di Regolamento sull’intelligenza artificiale che richiama esplicitamente il Regolamento CE 765/2008, per l’accreditamento degli organismi di verifica della conformità dei sistemi di intelligenza artificiale classificati ad alto rischio.