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Parità di genere, crescono gli accreditamenti. Incentivi per le certificazioni

Notizia
03 agosto 2022

Salgono a quattro gli organismi accreditati per certificare secondo la UNI/PdR 125. Trifiletti, Direttore Generale di Accredia: “Si tratta di un ulteriore riconoscimento per il nostro sistema, in un ambito diventato asset strategico per la crescita”.

Quattro accreditamenti già rilasciati agli organismi di certificazione e altri in esame. L’attività di Accredia per la parità di genere si fa sempre più intensa. Gli organismi, valutati competenti e imparziali, possono così certificare le imprese sulla base della Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022. Per ottenere il bollino verde, gli ispettori di Accredia verificano che il personale presente nel gruppo di audit degli organismi sia qualificato, che abbia la conoscenza della norma UNI EN ISO 9001, della UNI/PdR sulla parità di genere e della linea guida ISO 30415 sulla Gestione delle risorse umane – Diversità e inclusione.

L’accreditamento rilasciato in base alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1, permette agli organismi di certificare i requisiti indicati nella Prassi di Riferimento UNI, cioè una serie di regole per misurare, rendicontare e valutare i dati relativi al genere nelle organizzazioni, con l’obiettivo di colmare i gap attualmente esistenti e produrre un cambiamento sostenibile e durevole nel tempo.

“Si tratta di un ulteriore riconoscimento per il sistema dell’accreditamento in un ambito diventato ormai asset strategico per la crescita economica e sociale del Paese – spiega Filippo Trifiletti, Direttore Generale di Accredia –. Questo strumento, infatti, proprio grazie ai controlli effettuati dai nostri Ispettori sugli organismi che certificano le aziende che hanno impostato un corretto sistema per gestire la parità di genere, rappresenta un meccanismo affidabile per garantire il raggiungimento degli obiettivi del Governo in questo specifico ambito”.

Per valorizzare ulteriormente l’accreditamento da conseguire, come indicato nella UNI PdR 125/2022, l’organismo di certificazione deve a sua volta garantire un sistema di gestione conforme alla Prassi di riferimento. Inoltre, è stato stabilito che le verifiche degli organismi sul campo, ovvero presso le aziende che richiedono la certificazione, siano svolte anche da un avvocato giuslavorista o da un consulente del lavoro o da altro professionista che dimostri una consolidata esperienza nel settore della parità di genere.

Tutte le imprese ed organizzazioni, a prescindere dal settore di riferimento, dal numero di dipendenti, e dalle condizioni di partenza delle imprese ed organizzazioni stesse, sia che operino nel pubblico che nel privato, possono richiedere la certificazione.

E, proprio per le garanzie fornite dall’accreditamento, sono stati introdotti una serie di incentivi per le aziende che ricorrono alla certificazione accreditata sulla parità di genere, come risorse pari a 10 milioni di euro nel PNRR e meccanismi premiali nelle gare pubbliche, come indicato nelle Leggi 108/2021 e 162/2021.

“Con la fase di accreditamento per la certificazione della parità di genere, per la quale ringrazio Accredia, compiamo un altro passo importante per sostenere le aziende e favorire quel percorso di empowerment delle donne che, come Governo, abbiamo scelto di intraprendere per promuoverne il lavoro e la carriera – spiega la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti –.  È una scelta chiara, che permetterà di cambiare il volto delle aziende e che consentirà di liberare talenti e competenze oggi ancora largamente inespressi”.

Per monitorare il livello di maturità delle singole organizzazioni, sono state individuate 6 aree di valutazione:

  • Cultura e strategia
  • Governance
  • Processi HR
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
  • Equità remunerativa per genere
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Per ciascuna area di valutazione sono stati identificati degli specifici KPI attraverso i quali misurare il grado di maturità dell’organizzazione attraverso un monitoraggio annuale e una verifica ogni due anni. Ogni area ha una percentuale specifica nella valutazione e a ogni indicatore è associato un punteggio.
Per il rilascio della certificazione, l’azienda deve raggiungere lo score minimo del 60%.