La transizione digitale è uno dei grandi trend che coinvolge imprese e consumatori ogni giorno di più. Non fa eccezione l’industria TIC (Testing, Inspection and Certification) che ha saputo digitalizzare gran parte delle attività di valutazione della conformità, anche in risposta alle nuove esigenze di “remotizzazione” imposte dalla pandemia Covid-19.
Per questo motivo, Accredia, in collaborazione con l’Istituto Federale tedesco della Ricerca e del Collaudo dei Materiali (BAM) ha realizzato una survey on line per studiare i processi di digitalizzazione del settore TIC che ha coinvolto 2.200 organismi di valutazione della conformità accreditati da Accredia (CABs). Il tasso di risposta è stato pari al 5,2% con un totale di 114 questionari completi, che ha riguardato prevalentemente piccole aziende italiane (82% del campione) impegnate nelle attività di testing, accreditate secondo la norma ISO/IEC 17025.
L’indagine mira, tra le altre cose, a misurare il livello di maturità digitale dei rispondenti, studiandone gli aspetti tecnici, organizzativi e strategici. Il processo che porta a un livello di maturità digitale elevato richiede infatti impegno, capacità e risorse che coinvolgono diverse aree dell’organizzazione che intraprende un processo di transizione digitale. Il modello utilizzato nello studio si basa su 7 diverse dimensioni che tengono conto di aspetti tecnologici, organizzativi e culturali, ognuna misurata attraverso specifici criteri che descrivono i fattori di successo in termini di impegno, capacità e risorse.
Attraverso un’autovalutazione riguardante tali criteri, è stato assegnato a ogni CAB un livello di maturità digitale da 1 (principiante) a 5 (esperto). Nella metà dei casi, il livello complessivo di maturità digitale è pari a 3/3,5. Nessuno ha una maturità digitale minima e pari a 1: tutti hanno intrapreso un percorso di trasformazione digitale.
In particolare, le azioni intraprese per la digitalizzazione hanno riguardato prevalentemente la gestione dei processi interni e le attività di comunicazione, sia interna che esterna. Solo una parte minoritaria ha voluto migliorare le attività di valutazione della conformità offerte, attraverso la digitalizzazione: un’evidenza, emersa anche in altri punti del questionario, che suggerisce come l’elevato livello di dettaglio tecnico delle attività di valutazione della conformità renda difficile digitalizzarne i contenuti. Diversamente, la “remotizzazione” di alcune fasi del processo di verifica appare ampiamente diffusa, seppur solo per alcune attività di valutazione della conformità.
A seguito della digitalizzazione, il maggior beneficio riscontrato dai CABs riguarda un miglioramento dei tempi e una riduzione dei costi dei processi interni. In questo senso i processi di digitalizzazione possono essere visti come leva competitiva che aiuta la marginalità delle attività.
In generale, il 90% dei rispondenti percepisce la digitalizzazione come un’opportunità per la propria organizzazione; opportunità percepita, in un senso più ampio per l’intero settore TIC, anche se per una quota di rispondenti più contenuta e pari all’81%.
In prospettiva, il tema della transizione digitale è considerato ad alto/molto alto impatto nel 56% dei casi; una quota rilevante, e pari al 36%, dei rispondenti considera tuttavia solamente un effetto moderato dei processi di digitalizzazione nelle attività di valutazione della conformità.
I principali ostacoli alla digitalizzazione riguardano la complessità dei processi e, conseguentemente, anche la quantità di tempo necessaria a digitalizzare le attività.
Da questa breve rilettura dei risultati della survey emerge una elevata consapevolezza dei CABs circa l’importanza per il proprio settore dei processi di digitalizzazione delle attività. Tuttavia, l’elevato contenuto tecnico delle attività di valutazione della conformità, non rende sempre possibile digitalizzarne i contenuti.
Diversamente, il settore ha saputo rispondere con prontezza, dimostrando una capacità di adattamento notevole, all’esigenza di “remotizzazione” delle attività a causa della pandemia Covid-19. Allo stesso modo i CABs rispondenti dimostrano una visione più ampia, legata al mantenimento di un elevato livello di competitività in un settore di attività, quello dei servizi alle imprese, nel quale il controllo dei costi e dei tempi dei processi interni incidono particolarmente sui livelli di marginalità.