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I vantaggi dell’Infrastruttura per la Qualità per il settore turistico

Pillole di Osservatorio
31 marzo 2023

Accreditamento, normazione e certificazione aiutano a costruire una società più inclusiva e a promuovere l’autonomia delle persone con disabilità, garantendo l’accessibilità di strutture ricettive, stabilimenti termali e balneari e impianti sportivi.

I termini turismo e accessibilità vengono accostati per la prima volta nella Dichiarazione di Manila sul turismo mondiale del 1980. Successivamente, con la Dichiarazione di Montreal (1996) viene definito cos’è il turismo sociale, ovvero quel turismo che si pone come obiettivo principale quello di garantire a tutti l’accesso alla vacanza e al tempo libero, contro l’esclusione di chi dispone di minori mezzi finanziari o capacità fisiche ridotte. L’art. 13 afferma che “può rivendicare l’appartenenza alla cerchia del turismo sociale qualsiasi impresa turistica (associazione, cooperativa, mutua, fondazione, federazione, impresa senza scopo di lucro, società ecc.) il cui atto costitutivo od oggetto principale, indichi con chiarezza l’impegno in un progetto d’interesse generale e la ricerca di un’accessibilità al turismo per il maggior numero di persone, segnando una netta demarcazione dalla ricerca del solo profitto. Il termine sociale significa maggiore solidarietà, fratellanza e speranza per quanti nel mondo – e sono tanti – attendono ancor oggi di poter usufruire e godere del tempo libero”.

Oggi questa definizione si può considerare un po’ limitante e certamente superata. Quello del turismo accessibile è un concetto che si è evoluto nel tempo, passando dall’idea di turismo speciale, basato sullo sviluppo di strutture e servizi specifici per persone con disabilità, a un nuovo approccio al design dell’ambiente, delle strutture, dei prodotti e dei servizi, riconoscendo l’accessibilità come parte integrante della qualità del servizio turistico.

 


Accessibilità e inclusione


Il turismo sociale e accessibile è oggi l’offerta di servizi turistici che considerino i diritti universalistici delle persone con disabilità e degli anziani-silver/age (Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, 2006). Il concetto di sostenibilità sociale è stato dunque esteso anche ai servizi turistici e viene riconosciuto il valore del tempo libero per tutti, anche per le fasce deboli e fragili. Nella Convenzione ONU, si impone la necessità di considerare la diversità sociale di ogni individuo fin dalla nascita, organizzando una accessibilità funzionale e strutturale, in completa autonomia. Un universalismo di accesso che si poggia sull’inclusione sociale, a beneficio non solo degli anziani, ma anche dei disabili.

 


Il mercato di riferimento


In generale il settore turistico rappresenta una parte importante dell’economia nazionale dei Paesi UE. Se guardiamo alla quota di PIL derivante direttamente dai servizi turistici, ovvero da tutte le attività direttamente a contatto con i visitatori, riscontriamo quote vicine al 6% per l’Italia, che raddoppiano in Spagna arrivando al 12,4% (dati 2019). Proprio in Spagna è possibile notare l’effetto della pandemia Covid-19 sui dati 2020, con quota dimezzata rispetto all’anno precedente e pari al 5,5%.

Nonostante il riconoscimento di un principio di equità e sostenibilità dei servizi turistici, si riscontra, ancora oggi, una scarsità di strutture ad alto grado di accessibilità e spesso, anche se accessibili, le strutture si limitano, ad assicurare un’accessibilità solo a livello motorio, tralasciando esigenze di altri tipi. Invece, il turismo accessibile può diventare una nicchia qualificata del settore turistico, sviluppando servizi ad hoc per un approccio personalizzato sulle esigenze della domanda. Per far ciò è chiaramente necessario un management dedicato, specializzato e qualificato che sappia vedere nel turismo accessibile un “prodotto-progetto” composto da valore e valori. Allo stesso modo è necessario chiarire gli elementi chiave che, con trasparenza, rendono accessibile una struttura ricettiva.

Le potenzialità di crescita sono rilevanti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 15% della popolazione mondiale (1 miliardo di persone) vive con qualche forma di disabilità. Solo in Europa vi sono poco meno di 50 milioni di persone con una qualche forma di disabilità motoria, sensoriale o cognitiva, il 10% sul totale della popolazione UE 27.

 


Lo sviluppo del settore 


Guardando all’Italia il mercato di riferimento vede 3,1 milioni di persone con una qualche forma di disabilità, il 5% sul totale della popolazione. L’accessibilità per tutti alle strutture, ai prodotti e ai servizi turistici dovrebbe essere quindi una parte centrale di qualsiasi politica del turismo responsabile e sostenibile. Oltre a una questione etica e di rispetto dei diritti fondamentali, l’accessibilità turistica è infatti anche un’opportunità di business.

Da uno studio “Economic impact and travel patterns of accessible tourism in Europe – final report” condotto dalla Commissione europea nel 2014  emergono risultati interessanti in merito al contributo economico aggiuntivo derivante dall’accessibilità turistica in Unione europea (UE 27). Gli effetti diretti in termini di PIL, generati sia dalle persone con esigenze di accesso che dai loro accompagnatori, arriverebbero a circa 1,2 miliardi di euro (scenario centrale in un’analisi di scenario A, B, C), ma gli effetti totali arriverebbero a circa 2,8 miliardi. Anche in termini di valore aggiunto l’incremento stimato nello scenario centrale sarebbe pari a € 526.734 e a € 1.254.009, in termini di effetti diretti e totali.


Il ruolo dell’accreditamento


È anche per questo un passaggio importante l’elaborazione della UNI/PdR 131 per la certificazione accreditata sull’accessibilità di strutture ricettive, stabilimenti termali e balneari, impianti sportivi. Attraverso questo strumento viene garantita a tutti l’accessibilità e l’uso delle strutture in conformità con i principi e le tecniche del “design for all”. Viene così introdotto nel mercato uno strumento di selezione in grado di qualificare quell’approccio personalizzato, ad hoc, che rende il turismo accessibile, veicolo di valori centrali per lo sviluppo di una società inclusiva.

Intervenire sul fronte dell’accessibilità è di fondamentale importanza per una crescita che non lasci indietro nessuno, nel solco del principio “Leave no one behind”. L’obiettivo, inserito in un contesto più ampio di politiche economiche finanziate dal PNRR, può essere dunque perseguito anche attraverso strumenti come la certificazione accreditata, in grado di dare certezza e trasparenza alle reali caratteristiche di accessibilità dei servizi turistici e sportivi.