L’impiego dei pesticidi in agricoltura consente la salvaguardia delle produzioni agricole dall’attacco distruttivo di insetti, muffe, funghi e malerbe per garantire la qualità dei raccolti e ottenere un’elevata produttività. Tuttavia, per la loro potenziale pericolosità nei confronti dei consumatori e dell’ambiente, questi prodotti necessitano di costanti controlli da parte dei laboratori di prova accreditati che svolgono una fondamentale azione di garanzia nella protezione della salute pubblica.
Con la Direttiva 2009/128/CE, recepita in Italia nel D.Lgs.150/2012, è stato istituito un “quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”: un obiettivo perseguibile sia attraverso una loro riduzione sistematica sia attraverso la garanzia offerta dai laboratori accreditati che effettuano i controlli. Federico Pecoraro, Vice Direttore del Dipartimento Laboratori di prova di Accredia, ne parla in un’intervista ad “Alimenti&Bevande”, spiegando il concetto di “utilizzo sostenibile” dei pesticidi e il valore dell’accreditamento in questo ambito.
Le prove e i laboratori sotto accreditamento
Sono oltre 200 i laboratori accreditati, tra pubblici e privati, che eseguono prove per la ricerca di pesticidi negli alimenti e nell’ambiente: 21 sono laboratori di natura pubblica che operano secondo il Regolamento UE 2017/625; circa 80 tra i laboratori privati sono invece accreditati per operare nell’ambito dei controlli sulle produzioni biologiche con l’autorizzazione del Ministero dell’Agricoltura.
Tra le strutture accreditate, ci sono anche i Laboratori Nazionali di Riferimento (LNR) per i residui di pesticidi dell’Istituto Superiore di Sanità, che collaborano con le strutture europee di riferimento e coordinano le attività dei laboratori pubblici per i controlli ufficiali.
L’accreditamento per l’innovativo approccio QuEChERS
Il metodo maggiormente utilizzato dai laboratori per la ricerca dei pesticidi negli alimenti è conforme alla norma UNI EN 15662. Si tratta di un metodo che prevede l’utilizzo di innovativi rivelatori di massa: l’approccio QuEChERS.
Questo metodo, il cui accreditamento è cresciuto in modo esponenziale in questi ultimi anni, semplifica la preparazione del campione per renderla relativamente economica e potenzialmente di grande beneficio in termini di tempo di analisi. In sostanza, si tratta di un approccio versatile e robusto per centinaia di pesticidi in diverse matrici.
Cosa sono e a cosa servono i pesticidi
Con il termine “pesticida” si definisce una serie di sostanze chimiche o di microrganismi che sono impiegati in agricoltura per eliminare tutto ciò che danneggia le piante coltivate, come per esempio i parassiti animali o vegetali, gli insetti che trasmettono malattie alle piante, le erbe infestanti che compromettono la produttività del terreno e la qualità del raccolto.
In Italia spesso si preferisce definirli “prodotti fitosanitari”, ma sono anche chiamati “antiparassitari” o “fitofarmaci”. La maggior parte di essi è rappresentata da sostanze chimiche ma negli ultimi decenni si sono affermati anche prodotti costituiti da microrganismi come virus e batteri ad attività fungicida o insetticida.
Attualmente, sono presenti sul mercato internazionale circa 1.500 fitosanitari, commercializzati in un numero molto elevato e non precisabile di prodotti che li contengono.
Il quadro normativo
Tutte le sostanze attive approvate nei pesticidi sono elencate nel Regolamento di esecuzione UE 540/2011 e incluse nel database dei pesticidi dell’UE.
La Direttiva 2009/128/CE, recepita in Italia con il D.Lgs. 150/2012, istituisce, invece, un Piano di Azione Nazionale con l’obiettivo di ottenere una sistematica riduzione della dipendenza dai mezzi chimici, privilegiando mezzi alternativi come l’agricoltura biologica e di precisione. Per proteggere gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e i consumatori oltreché per salvaguardare l’ambiente, conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi.
Per quanto riguarda i controlli, invece, sono regolamentati a livello UE da una specifica normativa aggiornata annualmente, che segnala in dettaglio il numero minimo di campioni da analizzare, suddivisi per tipologia, con indicazione dei residui da ricercare da parte di ciascuno Stato membro.
Visto che sul mercato vengono immessi sempre nuovi pesticidi, quindi, i controlli sotto accreditamento non devono diminuire, sia da parte dei laboratori che effettuano il controllo ufficiale sia da quelli incaricati dalle aziende per l’autocontrollo.