Disposizioni che interessano l’Infrastruttura per la Qualità:
Adeguamento del carbonio alle frontiere – Regolamento UE 2023/956
E’ stato pubblicato (GU UE L 129 del 16 maggio scorso) il Regolamento UE 2023/956 che istituisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, cosiddetto Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM). Il provvedimento sarà introdotto gradualmente e le norme saranno pienamente operative a partire dal 2026, in concomitanza con l’eliminazione progressiva delle quote gratuite nel sistema dell’Emission Trading System (ETS).
Il nuovo meccanismo CBAM riguarda le importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio come ferro e acciaio, cemento, concimi, alluminio, energia elettrica e idrogeno – nonché alcuni precursori e un numero limitato di prodotti a valle – e ha lo scopo di evitare che le imprese aggirino le norme in materia di emissioni attraverso la delocalizzazione della produzione in Paesi terzi.
Le nuove norme impongono infatti alle aziende importatrici nell’UE di prodotti coperti dall’ETS, di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera, per poi acquistare dagli Stati membri certificati di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per produrre i beni all’interno dell’UE.
Prima di importare le merci nel territorio doganale dell’Unione, un importatore stabilito in uno Stato membro dovrà dunque richiedere e ottenere (inviando apposita richiesta ad uno Stato membro) la qualifica di “Dichiarante CBAM autorizzato”, poiché le merci potranno essere importate solo da persone in possesso di tale qualifica. Il dichiarante dovrà garantire che le emissioni incorporate totali, riportate nella dichiarazione CBAM, siano verificate da un verificatore accreditato.
Il Regolamento CBAM, all’art. 18, dettaglia le disposizioni relative all’“Accreditamento dei verificatori”.
Parità di genere – DL 57/2023
E’ stato pubblicato (GU n. 124 del 29 maggio scorso) il DL 57/2023 recante “Misure urgenti per gli enti territoriali, nonché per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico”.
All’art. 2, il Decreto interviene sul nuovo Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023) modificando le disposizioni in materia di certificazione della parità di genere.
La materia è stata oggetto di diversi interventi normativi.
In conclusione, come avvenuto fino a oggi, il rispetto dei requisiti di parità – al fine di ottenere un punteggio premiante nell’ambito degli appalti pubblici – è attestato solo mediante la certificazione UNI Pdr 125:2022 rilasciata da organismi accreditati.