Il ruolo delle ispezioni effettuate dagli organismi accreditati nel quadro del nuovo Codice dei Contratti Pubblici e i servizi attivati da Accredia per gli organismi e i professionisti in ambito appalti, ma anche il tema delle competenze certificate e il rinnovo del protocollo d’intesa con ANSFISA: di queste e altre importanti novità parla Francesca Valerio, Referente per il settore Building & Infrastructure e Funzionaria tecnica del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia.
Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici rafforza il ruolo degli organismi di ispezione che svolgono la verifica della progettazione. Quali sono le novità e i vantaggi per gli organismi accreditati e per le stazioni appaltanti?
Occorre prima di tutto definire che per verifica dei progetti s’intende un servizio di ingegneria e architettura inserito nel processo di progettazione e costruzione di un’opera pubblica. Lo scopo della verifica è quello di accertare che uno specifico progetto abbia raggiunto un grado di qualità minimo che possa garantire la sua realizzabilità. Il tutto senza aggiungere ulteriori interventi progettuali integrativi o correttivi e senza, quindi, ricorrere a varianti in corso d’opera.
Il nuovo Codice degli Appalti definisce chi sono i soggetti che possono svolgere questa attività. E lo fa chiarendo che per i lavori di importo pari o superiore a 20 milioni di euro e, nel caso di appalto integrato, per i lavori di importo pari o superiore alla soglia comunitaria, la verifica venga demandata agli organismi di ispezione di Tipo A, B e C, accreditati ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020.
L’avere esteso la verifica all’appalto integrato e, quindi, al progetto presentato dall’affidatario rappresenta una novità molto rilevante del Codice, proprio per il tenore e l’importanza che viene demandata all’attività di verifica dei progetti effettuata dagli organismi di ispezione accreditati. Così come, tra l’altro, l’avere definito che la verifica dei progetti, laddove abbia un esito positivo, assolva a tutti gli obblighi di deposito e autorizzazione per le costruzioni in zone sismiche, nonché di denuncia dei lavori all’ufficio del Genio civile.
Sempre in tema appalti, Accredia ha attivato nuovi servizi per gli organismi e i professionisti, come i corsi di formazione con Itaca e gli sportelli on line sul sito di Accredia. Cosa offrono questi servizi?
Anche nel 2023 continua la partnership tra Accredia, ITACA e UNI, con la collaborazione delle associazioni ASSOTIC e Conforma. Per la formazione e l’aggiornamento delle stazioni appaltanti e, in particolare, dei Responsabili Unici del procedimento, i RUP. La proposta formativa quest’anno si è diversificata perché, oltre alla modalità e-learning, sono stati utilizzati strumenti di formazione più snelli come i webinar.
Sempre in ambito di appalti, Accredia sul proprio sito web ha una sezione chiamata “Rassegna sentenze” che propone una selezione aggiornata di tutte le pronunce in materia di valutazione della conformità e sui temi correlati alla vigilanza del mercato. Uno strumento importante per monitorare, aggregare e rendere accessibile a tutti quanti un patrimonio informativo di sentenze e decisioni dello Stato italiano, ma anche dell’Unione europea.
Un ulteriore servizio online messo a disposizione da Accredia è quello relativo ai “Bandi di gara”. All’interno di questa sezione è possibile documentarsi sulle linee guida per il corretto utilizzo delle valutazioni di conformità accreditate da parte delle stazioni appaltanti. E accedere al servizio “Sportello bandi” che raccoglie segnalazioni di criticità, ma anche richieste di supporto per la redazione dei documenti necessari ai bandi di gara.
Nel settore delle costruzioni, gli organismi accreditati non devono più applicare il Regolamento Tecnico RT-05 Accredia che riguardava le certificazioni aziendali dei sistemi di gestione. Perché sono cambiate le regole?
A giugno 2021 il Presidente di ANAC ha chiarito con un comunicato ufficiale la possibilità, anche per gli organismi di certificazione non accreditati o riconosciuti in base a questo Regolamento, di rilasciare certificazioni di qualità per il conseguimento dell’attestazione di qualificazione degli operatori economici del settore.
Questo per dare forza al mutuo riconoscimento e, quindi, all’equivalenza tra le certificazioni emesse da organismi accreditati da Enti aderenti agli Accordi internazionali IAF MLA e quelle emesse da organismi accreditati dagli Enti aderenti agli Accordi europei EA MLA. Il tutto per evitare disparità di trattamento tra gli operatori economici.
Nelle costruzioni, è cruciale anche il tema delle competenze. Tra le novità, la norma UNI per gli addetti alle prove non distruttive, nel campo dell’ingegneria civile e dei beni culturali e architettonici. Cosa significa questa nuova norma?
Il numero di organismi accreditati per la certificazione delle persone nel 2022 è cresciuto di circa il 14% e un analogo trend si riscontra anche nel 2023. La funzione di questi organismi, accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, consiste nell’effettuare esami che utilizzano criteri oggettivi per valutare la competenza delle persone e, quindi, attribuire i relativi punteggi. Senza trascurare il vantaggio derivante dal riconoscimento internazionale che rendono la certificazione accreditata un vero e proprio passaporto per le competenze certificate.
Nel settore è in fase di pubblicazione una nuova norma, per la certificazione del personale addetto all’esecuzione delle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile e dei beni culturali architettonici, frutto del processo di trasformazione della Prassi di riferimento UNI/PdR 56. La PdR ha rappresentato per la prima volta un sistema armonizzato in questo ambito dove precedentemente c’erano soltanto degli schemi proprietari. Attualmente risultano accreditati 11 organismi, e sono stati certificati circa 7mila addetti.
Anche ANSFISA, l’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, riconosce il ruolo degli organismi accreditati nelle attività di verifica e manutenzione delle infrastrutture stradali e autostradali. Qual è il ruolo di Accredia?
Accredia e ANSFISA hanno rinnovato a gennaio 2023 il Protocollo di Intesa che già era operativo ed è stato integrato proprio con l’inserimento delle verifiche necessarie per l’accreditamento degli organismi di certificazione dei sistemi di gestione della sicurezza per la verifica e la manutenzione delle infrastrutture stradali e autostradali ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065.
L’ultimo tassello di questo processo era rappresentato proprio dal Regolamento di riconoscimento degli organismi da parte di ANSFISA. Il Regolamento, al cui tavolo tecnico di lavoro ha partecipato anche Accredia, è attualmente in fase di revisione finale prima dell’avvio dell’istruttoria per l’approvazione e la pubblicazione.