La performance ambientale, sociale e di governance (ESG) delle organizzazioni è sempre più centrale per il mercato. Un giudizio sintetico su questi temi aumenta, infatti, le informazioni disponibili sull’organizzazione e può quindi migliorare le valutazioni e le scelte degli stakeholder nei suoi confronti.
Ma l’attuale mancanza di trasparenza e di chiarezza sulle caratteristiche dei rating ESG, sulle loro metodologie e sulle fonti dei dati crea sfiducia e disallineamenti sul mercato.
Elena Battellino, Funzionaria tecnica e Ispettrice del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia, spiega in un articolo su IAF Outlook come le valutazioni di terza parte, indipendente e accreditata secondo la norma ISO/IEC 17029 possano sostenere il superamento di queste disomogeneità e garantire l’affidabilità dei rating ESG in ambito volontario.
L’importanza crescente dei parametri ESG
La richiesta del mercato di informazioni sulle organizzazioni secondo parametri non solo finanziari si è progressivamente intensificata a partire dagli anni Novanta. Sono stati soprattutto il Green Deal europeo e il Piano d’azione per la finanza sostenibile a definire il ruolo sempre più decisivo degli indirizzi sociali e ambientali delle organizzazioni.
Nell’ambito di questo processo, è oggi centrale la funzione assunta dall’elaborazione come dall’aggiornamento delle strategie di sostenibilità a livello aziendale. E l’impegno di integrare nel proprio business i criteri ESG, in considerazione degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile 2030 (SDGs) e sulla base di quanto indicato dalla Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD (Direttiva UE 2022/2464).
Le regole per una linea comune
Sono attualmente in corso di studio ed elaborazione diversi approcci per identificare una linea politica comune in materia di rating ESG nel settore economico finanziario, a partire dalla “Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla trasparenza e l’integrità delle attività di rating Ambientale, Sociale e di Governance (ESG)”.
La latenza di regole condivise crea disallineamenti soprattutto per:
Attualmente i rating, come spiega Elena Battellino, “non consentono agli utenti, agli investitori e alle entità valutate di prendere decisioni informate per quanto riguarda i rischi, gli impatti e le opportunità legati ai fattori ESG”.
Il ruolo dell’accreditamento
In questo quadro di riferimento, acquisisce allora centralità il ruolo dell’accreditamento e delle valutazioni della conformità accreditate come strumenti consolidati per creare fiducia, promuovere l’innovazione e migliorare le prestazioni di sostenibilità.
Come riportato nel “Position Paper on Corporate Sustainability Information” pubblicato da IAF nel luglio 2023, le valutazioni di terza parte, indipendente e accreditata secondo la norma ISO/IEC 17029 “Conformity assessment – General requirements for verification and validation bodies”, possono infatti aiutare a superare i disallineamenti segnalati e a garantire l’affidabilità dei rating ESG in ambito volontario.
Considerandone i parametri come dei veri e propri claim etici, questo standard per l’accreditamento delle verifiche e validazioni fornisce infatti alle organizzazioni e alle parti interessate una terminologia comune per i propri rating ESG, requisiti condivisi e una chiara spiegazione dei mezzi per la loro verifica/validazione.
Maggiore fiducia con le verifiche e validazioni
Le verifiche e validazioni accreditate secondo la ISO/IEC 17029: