Che cos’è l’economia circolare? Nell’Unione Europea è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti il più a lungo possibile, estendendone il ciclo di vita e contribuendo a ridurre i rifiuti.
Nel febbraio 2021 il Parlamento europeo ha votato per il nuovo Piano d’azione per l’economia circolare presentato dalla Commissione, chiedendo misure aggiuntive per raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Sono inclusi anche obiettivi vincolanti per il 2030 sull’uso e l’impronta ecologica dei materiali.
In Italia, la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, adottata dal Ministero dell’Ambiente a giugno 2022, punta in questo senso ad accelerare la transizione verso l’economia circolare anche tramite l’armonizzazione del quadro di monitoraggio. Un obiettivo per il quale si è attivata anche la normazione tecnica, con la pubblicazione della UNI/TS 11820:2022 “Misurazione della circolarità – Metodi ed indicatori per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni”.
La specifica tecnica UNI/TS 11820 fornisce agli organismi di verifica e validazione, accreditati secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17029, le indicazioni su come
misurare e valutare le prestazioni di circolarità di un’organizzazione e come utilizzarle per verificare l’efficacia delle strategie di circolarità.
Per questo fornisce anche un set di 71 indicatori applicabili per il calcolo del livello di circolarità sia di organizzazioni sia di produzione sia di servizio.
Il vantaggio delle verifiche accreditate
I requisiti che le organizzazioni verificate devono soddisfare si basano su un’ampia prospettiva di circolarità che include, tra gli altri, approcci complementari come life cycle thinking, material flow analysis, resource value maintenance e value recovery.
Attraverso la verifica e validazione accreditata, l’organizzazione dimostra, non solo, di aver adottato dei processi di circolarità ma anche in quale misura. Il vantaggio, sia di immagine sia competitivo, è poter comunicare al mercato risultati affidabili, perché validati da un soggetto terzo, competente e indipendente.
Questo è un plus per le aziende che possono valorizzare l’efficacia delle attività svolte nello sviluppo di un modello strategico di economia circolare, sia nei confronti dei partner commerciali, sia nelle relazioni con le istituzioni e con i consumatori finali. Con il valore aggiunto di fornire un quadro di miglioramento del livello della propria circolarità nel tempo.
L’iter di accreditamento
Come spiega la Circolare informativa DC N° 41/2023 “UNI/TS 11820:2022 – Metodi ed indicatori per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni”, gli organismi interessati a verificare i processi circolari delle organizzazioni devono essere conformi a:
A seconda degli accreditamenti posseduti, l’organismo affronterà un diverso numero di giornate di verifica secondo le seguenti casistiche:
Organismo di certificazione accreditato secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17029:
Organismo di certificazione accreditato per schemi diversi dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17029:2020:
Organismo di certificazione non accreditato in nessuno schema:
Se l’organismo è già in possesso di accreditamenti rilasciati da altri Enti di accreditamento esteri, invece, viene effettuata una valutazione caso per caso delle verifiche necessarie in base agli Accordi EA/IAF MLA applicabili.
Per il mantenimento dell’accreditamento e durante l’intero ciclo, si applicano le indicazioni di dettaglio della Circolare informativa.