Nel 2023 il turismo in Italia ha recuperato i livelli pre-Covid toccando i 445,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive e segnando un aumento del 8,1% rispetto al 2022. La stima del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti evidenzia una ripresa del settore, che è tornato a generare spostamenti nel mondo e che, soprattutto in Italia, ha coinvolto le città d’arte, gli ambienti montani, i laghi e le coste.
Ma gli spostamenti turistici possono avere un forte impatto sugli ambienti e sulle comunità ospitanti sia positivi sia negativi, quando non sono alimentati dall’attenzione agli aspetti della sostenibilità. La stessa Agenda ONU 2030 indica il settore turistico tra le variabili di molti dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs), che vanno dal contrasto alla povertà alla lotta alle disuguaglianze, dalla produzione e consumo responsabili alla crescita economica duratura.
In questo contesto, diventa quindi cruciale per le strutture ricettive e per gli operatori turistici, la possibilità di ottimizzare una gestione sostenibile in grado di massimizzare i benefici per le comunità, l’ambiente e il patrimonio culturale, minimizzando al contempo gli impatti negativi dei flussi turistici.
Con tali obiettivi, è partito l’accreditamento degli organismi che certificano i servizi turistici secondo lo schema proprietario GSTC (Global Sustainable Tourism Council) che, come spiega la Circolare tecnica DC N°43/2023, è basato su criteri e approcci riconosciuti a livello internazionale.
Il fattore sostenibilità per un turismo responsabile e rispettoso
I viaggi e il turismo offrono crescenti opportunità per lo sviluppo delle imprese e per la creazione di posti di lavoro, sostenendo le comunità locali e aumentando la consapevolezza nei confronti del patrimonio naturale e culturale, anche rispetto alla loro conservazione. Ma tra gli impatti negativi si registrano l’inquinamento e le emissioni di CO2, la pressione sulla biodiversità e talvolta cattive condizioni per i lavoratori del settore.
Il turismo sostenibile punta a minimizzare questi impatti e a sostenere invece i fattori di crescita, con un approccio allo sviluppo e alla gestione dei flussi in grado di sfruttare le opportunità in maniera responsabile. Sempre più operatori e imprese del settore mostrano interesse per queste modalità di accoglienza e di gestione, anche per posizionarsi sul mercato in risposta alla crescente attenzione alla sostenibilità da parte dei viaggiatori e del pubblico in generale.
La certificazione accreditata GSTC
La certificazione per lo schema GSTC viene rilasciata dagli organismi accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065 ed è disponibile in due versioni, GSTC-Hotel e GSTC-Tour Operator, ciascuna con il proprio set di indicatori di performance. Consente inoltre di sviluppare indicatori per sotto-settori specifici come il MICE (Meeting, Incentive, Convention and Exhibition) o le crociere.
Le imprese possono strutturare e attuare il proprio sistema di gestione certificato per il turismo sostenibile, valorizzando e misurando aspetti come l’integrità, la credibilità, l’imparzialità, l’accessibilità, la trasparenza, la comprensione degli impatti socio-economici, culturali e ambientali.
L’iter di accreditamento degli organismi
Come spiega la Circolare tecnica DC N° 43/2023 “Disposizioni per l’accreditamento schema GSTC Industry Criteria for Hotel and Tour Operators”, gli organismi interessati a verificare i servizi nel settore del turismo sostenibile secondo lo schema GSTC, devono essere conformi a:
A seconda degli accreditamenti posseduti, l’organismo affronterà un diverso numero di giornate di verifica secondo le seguenti casistiche:
Organismo di certificazione accreditato secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17065:
Organismo di certificazione accreditato per schemi diversi dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17065:
Organismo di certificazione non accreditato in nessuno schema:
Per il mantenimento dell’accreditamento e durante l’intero ciclo, si prevedono almeno una verifica presso l’organismo e una verifica in accompagnamento, secondo le indicazioni di dettaglio della Circolare tecnica.