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PMI e Tavolo Qualità: cresce la consapevolezza sul ruolo della certificazione

Intervista
25 luglio 2024

Le imprese italiane, a partire dai comparti del commercio e del turismo, sono sempre più coinvolte nel sistema virtuoso e premiante della qualità certificata sotto accreditamento. Angelo Spanò racconta le PMI e le iniziative del Tavolo Qualità.

Il nuovo Vice Presidente di Accredia Angelo Spanò, eletto a maggio insieme agli altri due Vice Presidenti Vito Fernicola ed Eros Mannino, spiega l’importanza della collaborazione tra le diverse componenti dell’Infrastruttura per la Qualità per contribuire a consolidare la competitività delle PMI sui mercati, anche internazionali.

Dal suo osservatorio, Angelo Spanò presenta anche le sfide delle Associazioni di impresa che devono accompagnare le aziende nella transizione verde e nella digitalizzazione e presenta le iniziative del Tavolo Qualità.

 

In questi anni, quali vantaggi e opportunità hanno ottenuto le piccole e medie imprese dalla certificazione accreditata? E perché oggi una PMI dovrebbe scegliere di certificare il suo sistema di gestione?

I numeri in netto aumento anche nel 2023 mostrano come le imprese siano ormai consapevoli del valore delle certificazioni accreditate. I motivi per cui vengono sempre più scelte dalle aziende risiedono nella possibilità di rafforzare la propria immagine e la propria reputazione, fattori fondamentali anche per le micro imprese.

Inoltre, questi strumenti garantiscono una migliore presenza sul mercato attraverso il riconoscimento da parte di un soggetto terzo indipendente che ne certifica le competenze e le procedure rispetto a uno standard internazionale. Prendendo come riferimento la Relazione annuale 2023 di Accredia, oltre 180mila siti con un sistema di gestione certificato raccontano come questo strumento, volontario e con un iter che richiede comunque impegno e costi, sia ormai veramente riconosciuto come un valore del tessuto imprenditoriale italiano.

 

Quasi 13mila esercizi commerciali e oltre 2mila alberghi e ristoranti hanno certificato il loro sistema di gestione con un organismo accreditato. Quali sono le motivazioni e le aspettative di queste aziende verso la certificazione accreditata? 

Il turismo e il commercio non sono stati i primi settori a essere coinvolti nel mondo della conformità e della certificazione accreditata che, tradizionalmente, si sono rivolti invece alla produzione. Poi, negli anni, le cose sono cambiate e oggi commercio e turismo ne utilizzano a tutto campo le potenzialità. Ad esempio, per l’accessibilità delle strutture turistiche che possono vedere riconosciuta la propria ospitalità e la propria accoglienza, così da garantire un’offerta turistica sempre più inclusiva, anche come potente strumento di differenziazione sul mercato.

Per quanto riguarda il commercio, invece, caratterizzato nel nostro Paese dalla grande presenza di piccolissime imprese, nell’ultimo periodo in Accredia abbiamo esaminato gli standard che coinvolgono le relazioni internazionali. Perché dietro ai dazi e alle barriere doganali si nascondono spesso molti adempimenti burocratici che un’azienda certificata può superare in maniera un po’ più semplice.

E, poi, vorrei ricordare i claim etici perché ho partecipato alla Commissione che ne ha esaminato la norma specifica. Avere a disposizione una verifica su un claim che viene giudicato etico da un ente terzo mi sembra che sia un bel passo avanti per tutti, per chi produce e per chi consuma.

E vorrei ricordare anche il lavoro svolto sul marchio Halal che consente ai nostri concittadini a diverso orientamento religioso di potere disporre di prodotti con un grado di sicurezza riconosciuto. Ecco, anche questo mi sembra un grande passo in avanti.

 

In che modo, l’Infrastruttura per la Qualità può aiutare le imprese a crescere e ad affrontare le sfide contemporanee, dalla digitalizzazione alla transizione verde?

L’obiettivo di base dell’Infrastruttura per la Qualità è quello di collegare e rendere sistematici il confronto e la collaborazione tra quattro settori come la metrologia, la normazione, l’accreditamento e la certificazione. Quattro settori molto importanti per le imprese e per l’economia italiana che possono ancora compiere passi in avanti sulla semplificazione dei vari processi.

Ogni Ente, infatti, ha un suo meccanismo di certificazione e di normazione e penso che un maggiore dialogo e un migliore coordinamento in questo senso possano essere obiettivi da raggiungere. Inoltre, questi settori possono guardare ancora maggiormente ai mercati europei e mondiali per aiutare, con le loro competenze, le nostre imprese nel processo di crescita. Senza dimenticare l’apporto indispensabile che possono contribuire a produrre per il mondo della Pubblica Amministrazione.

 

Confesercenti, in cui lei riveste diversi ruoli, fa parte del Tavolo Qualità, impegnato a sostenere le certificazioni accreditate come strumento efficace per garantire la sicurezza dei cittadini e la competitività delle imprese. In che modo?

Il Tavolo Qualità nasce nel 2005 da un’idea che di per sé è molto semplice, ma credo sia attualissima nonostante i quasi vent’anni. Ovvero come sostenere la qualità delle imprese associate. Siamo partiti con 18 associazioni imprenditoriali alle quali nel tempo se ne sono aggiunte 7 che raggruppano gli organismi di certificazione. Da qualche tempo, inoltre, abbiamo accolto una grande collaborazione da parte del mondo delle professioni che condivide il nostro impegno ad aumentare e migliorare la qualità del lavoro e, in generale, della nostra vita.

Nell’ultima assemblea di Accredia abbiamo presentato il Manifesto della Qualità. Ci siamo molto impegnati a mettere assieme 18 associazioni imprenditoriali, con visioni diverse, in grado di rappresentare settori eterogenei, dal mondo dell’agricoltura al mondo dell’industria, del commercio, dell’artigianato, per scrivere assieme il Manifesto e aprire un confronto su questi temi.

Il Manifesto è centrato su quattro punti fondamentali che partono dalla valutazione della conformità accreditata come strumento che genera valore e semplificazione per le imprese, la Pubblica Amministrazione e il consumatore finale. Il secondo punto valorizza la normazione tecnica, perché le norme UNI diventano sempre più importanti integrando le norme legislative nel modus operandi delle persone. La terza questione coinvolge il ruolo cardine dell’accreditamento e l’ultima si concentra sull’importanza di un sistema di sorveglianza del mercato rigorosamente affidato all’Amministrazione Pubblica. Mi sembra che anche il Legislatore e il Parlamento stiano in questo senso cominciando a regolamentare un sistema premiante per le aziende certificate sotto accreditamento, e questo passo avanti è anche frutto del nostro lavoro.