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Italia 6° al mondo nello sviluppo dell’Infrastruttura per la Qualità

Pillole di Osservatorio
27 settembre 2024

Il progetto “Global Quality Infrastructure Index Report 2023” studia il livello di sviluppo dell’Infrastruttura per la Qualità in 185 economie nel mondo e colloca il nostro Paese in sesta posizione a livello globale.

L’Infrastruttura per la Qualità (IQ) comprende la normazione tecnica, la metrologia, l’accreditamento e la valutazione della conformità, che creano un quadro robusto a garanzia della qualità, sicurezza e interoperabilità di beni, servizi e sistemi attraverso le Catene Globali del Valore (GVC).

Uno dei principali benefici dell’IQ è la capacità di diffondere fiducia tra cittadini e imprese, oltre a svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere l’innovazione e la competitività. Fornendo un linguaggio comune, per esempio, gli standard consentono l’interoperabilità, promuovono l’avanzamento tecnologico e facilitano l’accesso al mercato per prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione. L’IQ, inoltre, supporta la transizione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili, mitigando gli impatti ambientali e affrontando le sfide del cambiamento climatico.

 


Per una misurazione dell’Infrastruttura per la Qualità


Nonostante l’importanza dell’IQ nel disegnare politiche di sviluppo efficienti e sostenibili, sono ancora pochi gli strumenti che ne misurano la diffusione nelle economie (e società). A oggi le due iniziative di monitoraggio dell’IQ sono:

–  Global Quality Infrastructure Index (GQII) sviluppato dalla società di consulenza tedesca Mesopartner, cofinanziato e supportato dalla Physikalisch-Technische Bundesanstalt (PTB) e dal Ministero Federale Tedesco per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (BMZ)

Quality Infrastructure for Sustainable Development (QI4SD) Index sviluppato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) in collaborazione con l’International Network on Quality Infrastructure (INetQI).

Il QI4SD si concentra principalmente sul contributo dell’IQ agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), mentre il GQII mette in luce la relazione simbiotica tra l’IQ e il commercio globale, illustrando come le istituzioni coinvolte abbiano facilitato lo scambio di beni e servizi, riducendo i costi di transazione e diffondendo un clima di fiducia tra partner commerciali.

Il legame tra il commercio internazionale e l’IQ è confermato dall’esplicito riferimento negli accordi commerciali bilaterali e multilaterali al riconoscimento reciproco dei servizi di valutazione della conformità accreditati. Inoltre, l’adozione di standard internazionali è essenziale per le attività di esportazione e importazione in tutto il mondo e nella relazione tra fornitori.

L’Infrastruttura per la Qualità è ancora un fenomeno giovane, nonostante i suoi elementi costitutivi, come la metrologia, la normazione e la valutazione della conformità, esistano da oltre cento anni. L’accreditamento, l’elemento dell’IQ più recente, è emerso dopo la Seconda Guerra Mondiale e può vantare quasi 80 anni di sviluppo. In parallelo, guardando al futuro, UNIDO, Mesopartner e PTB collaboreranno allo sviluppo di un unico indice QI integrato.

 


Il Global Quality Infrastructure Index 2023


L’ultimo indicatore GQII 2023 è basato su dati raccolti da 185 economie. Non sorprende allora l’elevata correlazione statistica tra l’indicatore misurato per il 2023 (GQII 2023) con il logaritmo dei valori di import di beni e servizi, pari a 0,89. Correlazione superiore anche a quella tra i valori di export di beni e servizi ed il GQII 2020, a indicare che i Paesi sviluppano un’IQ anche per proteggere i consumatori domestici.

I dati del GQII 2023 mostrano un’alta stabilità nella parte superiore della classifica globale. Germania, Cina, Stati Uniti, Regno Unito e Giappone sono rimasti ai vertici della classifica dal 2020, primo anno in cui è stato calcolato l’indicatore. Lo sviluppo di un sistema nazionale di IQ è infatti un processo che richiede molti anni, il che significa che le posizioni in classifica dei singoli Paesi sono piuttosto stabili nel breve periodo.

L’IQ è particolarmente sviluppata in Nord America, Europa e Cina, come anche nei Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Sudafrica), in Giappone, Australia e Nuova Zelanda, nonché in alcune parti dell’America del Sud, dell’Asia Centrale e di alcuni Paesi arabi.

Gli elementi dell’IQ, normazione, metrologia accreditamento e valutazione della conformità contribuiscono in modo sostanziale all’istituzione di aree economiche ad alta integrazione economica ma, oltre a questo, con i propri servizi di valutazione della conformità accreditata, promuovono la transizione ecologica delle economie e delle società.

In termini di correlazioni tra IQ e indicatori macroeconomici, lo studio evidenzia infatti una relazione positiva dello 0,65 tra il GQII 2023 e l’SDG Index del Sustainable Development Report, che rappresenta lo studio globale di maggiore rilievo, realizzato dalla Fondazione Bertelsmann e dal Sustainable Development Solutions Network (Sdsn), sullo stato di avanzamento di ciascun Paese rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

Salute, energia, ambiente, ma anche inclusione e responsabilità sociale d’impresa sono solo alcune aree degli SDGs con una chiara correlazione con l’IQ. In generale, si può dire che le economie più avanti nel raggiungimento degli SDGs tendano ad avere un’IQ più strutturata, senza che ciò rappresenti alcuna relazione causale.