Il riferimento alle norme tecniche e alle valutazioni di conformità accreditate, dalle certificazioni alle prove, dalle ispezioni alle tarature, nella redazione dei bandi di gara, può rendere più semplice istruire una richiesta d’acquisto di beni o servizi, sia per le stazioni appaltanti che per le organizzazioni private.
Le verifiche di parte terza indipendente effettuate dall’Ente di accreditamento sui soggetti accreditati, o dagli organismi e dai laboratori qualificati, forniscono inoltre le migliori garanzie del reale possesso dei requisiti di norma da parte dei concorrenti.
La Direttiva 2015/24/UE sugli appalti pubblici, recepita in Italia con il D.Lgs. 50/2016 e s.m.i., Codice dei contratti pubblici, ha reso l’accreditamento il principale strumento di garanzia del public procurement. La Direttiva prescrive infatti che se la Pubblica Amministrazione richiede “una relazione di prova o un certificato” a garanzia dei requisiti di quanto viene approvvigionato dalla PA, tale certificazione deve essere fornita da soggetti accreditati, salvo l’utilizzo, in casi particolari, di mezzi di prova equivalenti. In questo contesto, il nuovo Codice dei contratti pubblici ha introdotto l’obbligatorietà dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), secondo le diverse soglie, riconoscendo un ruolo di rilievo alle certificazioni accreditate che possono essere richieste come mezzo di prova nel campo del GPP (Green Public Procurement).
Il ricorso alle valutazioni di conformità nei bandi di gara può tuttavia presentare alcune difficoltà per una combinazione di fattori, dalla complessità della normativa tecnica alla specificità degli schemi di valutazione della conformità, all’ancora scarsa consapevolezza delle stazioni appaltanti. Le conseguenze si manifestano nella scelta inadeguata delle valutazioni di conformità inserite nel bando (rispetto allo scopo dello stesso), nell’imprecisione formale del richiamo alle norme o nell’accettazione di inadeguati mezzi alternativi di prova. In tutti questi casi il public procurement non è ottimale, e si possono generare contenziosi che aggravano la PA, danneggiano gli operatori economici e, in ultima analisi, rallentano la crescita economica.
A vantaggio delle stazioni appaltanti pubbliche e private, Accredia mette a disposizione alcuni strumenti operativi e informativi per agevolare e rendere più efficace il ricorso alla normativa tecnica e alle valutazioni di conformità accreditate nei bandi di gara.
per un utilizzo corretto delle valutazioni di conformità accreditate da parte delle stazioni appaltanti
per raccogliere segnalazioni sui bandi relative al ricorso anomalo alle valutazioni di conformità accreditate, rivolto ai soggetti iscritti agli Enti e organizzazioni Socie di Accredia
per rispondere alle principali perplessità delle istituzioni e del mercato sul corretto richiamo alle valutazioni di conformità nei bandi di gara