Il miglioramento della sostenibilità dei vari processi produttivi, negli ultimi anni sempre più al centro dell’attenzione, è diventato di recente un fattore strategico per un’efficace attuazione degli obiettivi del Farm to Fork e delle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In particolare, la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni di origine animale può essere raggiunta attraverso tecniche di allevamento attente al management aziendale e alla biosicurezza, aspetti direttamente connessi al benessere animale, oltre che all’uso consapevole del farmaco in ottica di One Health.
In Italia, le premesse legislative per lo sviluppo di uno schema di certificazione nazionale sono state istituite con l’articolo 224-bis della Legge 17 luglio 2020, n. 77, che ha introdotto il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA), che ha lo scopo di definire uno schema di produzione a carattere nazionale che stabilisce le regole generali e i requisiti tecnici per la gestione del processo di allevamento degli animali allevati mediante la valutazione di parametri stabiliti su base scientifica.
L’adesione al Sistema è volontaria e vi possono accedere tutti gli Operatori che si impegnano ad applicare la relativa disciplina e si sottopongono ai controlli previsti.
Il SQNBA si rivolge agli allevatori e a tutte le aziende che commercializzano prodotti provenienti dagli allevamenti certificati per il benessere che, attraverso la certificazione rilasciata dagli organismi accreditati, possono comunicare sul mercato il valore aggiunto dei loro sistemi di gestione allevatoriale e dei prodotti ottenuti da questi allevamenti.
L’obiettivo del Sistema Qualità Nazionale per il Benessere Animale è quello di voler rappresentare una norma unica di riferimento nella certificazione volontaria relativa al benessere animale, mettendo quindi ordine nei vari protocolli di certificazione al momento esistenti concernenti lo stesso ambito, contribuendo ad una informazione più chiara al consumatore.
In questo sistema complesso, oltre agli allevatori che ne sono protagonisti, intervengono, infatti, il Ministero della Salute, il Ministero delle Politiche Agricole, le Regioni, Accredia in qualità di Ente Unico nazionale di accreditamento, gli Organismi di Certificazione accreditati, e le figure professionali che gravitano attorno agli allevamenti, a partire dai medici veterinari.
Per articolare le varie funzioni e attività, è in fase di elaborazione il Decreto interministeriale di attuazione dello schema SQNBA che dovrà definire i requisiti di accesso alla certificazione SQNBA, le norme tecniche e le figure professionali di riferimento. In dettaglio, il decreto definirà le regole da rispettare in diversi allegati:
Potranno qualificarsi in conformità al Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA) gli allevamenti (produzione primaria) che presentano apposita domanda agli Organismi di Certificazione accreditati per tale ambito, mentre per gli Operatori della filiera sarà possibile comunicare l’origine certificata SQNBA dei propri prodotti richiedendo agli stessi Organismi la certificazione per la Catena di Custodia SQNBA.
E’ previsto che la certificazione sia rilasciata dagli Organismi accreditati da Accredia secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065, che per gli allevamenti verificheranno la conformità ai requisiti dell’SQNBA per la specie animale, orientamento produttivo e metodo di produzione di interesse, mentre per gli Operatori della filiera valuteranno la conformità dei sistemi di identificazione e tracciabilità. Nella prima fase di implementazione del sistema si incomincerà con l’allevamento al coperto e all’aperto del suino per la fase di ingrasso. Seguiranno altre specie animali e fasi di allevamento.
In particolare, gli allevatori dovranno:
Il database Classyfarm raccoglie, per il singolo allevamento, i dati riferiti alle sei aree afferenti alla salute e al benessere animale (biosicurezza, benessere animale, consumo di farmaci, lesioni rilevate al macello, alimentazione animale, parametri sanitari e produttivi) che vengono convertiti, attraverso coefficienti scientificamente validati, in un indicatore numerico che misura il livello attuale di rischio dell’allevamento.
L’obiettivo del sistema è la categorizzazione del rischio degli allevamenti secondo regole uniformi, che consentirà alle Autorità competenti una programmazione dei controlli efficace e mirata con risparmi evidenti per la Pubblica Amministrazione e riduzione degli oneri per gli operatori conformi alla normativa vigente.
L’Ente Unico nazionale di accreditamento, Accredia in Italia, attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura. Ne assicura il rispetto alle norme e conferisce valore e credibilità ai servizi di valutazione della conformità da questi rilasciati sul mercato.
La certificazione accreditata comporta per tutti gli attori coinvolti, dalle imprese alla Pubblica Amministrazione, ai consumatori, benefici concreti sul piano ambientale, sociale ed economico, in termini di aumento della produttività, e contribuisce in maniera decisiva a rendere il mercato più sicuro e competitivo.