• Rassegna stampa

I Pfas sono troppi e ovunque ma trovarli è difficile. Al via i laboratori migliori

Autore Federico Pecoraro
Data pubblicazione 24 ott 2024
Fonte della pubblicazione Pianeta2030 - Corriere della Sera

Pfas o sostanze perfluoroalchiliche. “Questa sigla” spiega Federico Pecoraro, vice direttore del dipartimento laboratori di prova e medici Accredia “include migliaia di sostanze, impossibile stilare un elenco completo”. Sono presenti ovunque: negli alimenti, nei tessuti, nei cosmetici, nei prodotti per igiene e pulizia, nella carta e nell’acqua potabile. Le caratteristiche chimiche di alcune di queste sostanze hanno conseguenze negative per l’ambiente e la salute dell’uomo. “La grande sfida della comunità scientifica è interpretare i dati sulla concentrazione di queste sostanze, presenti in nanogrammi per ogni chilo nei campioni esaminati, per una maggiore attendibilità dei risultati”.

Lo scroso anno in Italia è entrata in vigore la normativa, emanata in attuazione della direttiva Ue, che disciplina la qualità delle acque potabili definendo quelle destinate al consumo umano: tra gli indicatori, i livelli massimi di 24 sistanze chimiche di sintesi, le più pericolose. Non solo c’è una maggiore attenzione da parte del legislatore ma il tema è anche al centro del dibattito politico ed economico. Inoltre, prescrive che entro gennaio 2026 i laboratori per le analisi dovranno essere obbligatoriamente accreditati.

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