Rappresentanze di gruppi di produttori regionali, consumatori e tecnici, alla metà degli anni 80 si costituirono nella “Commissione nazionale cos’è biologico”, poi diventata AIAB, per scrivere le regole di produzione dell’agricoltura biologica, sulla base delle norme internazionali di agricoltura organica dell’IFOAM. Da subito la commissione a fianco alle norme, che esaltavano i valori del biologico, il cui schema fu poi ripreso dal primo regolamento europeo, pensò anche ad un sistema di controllo e certificazione, presentandolo come valore aggiunto da offrire ai consumatori.
Questa unicità di metodo di produzione validato da enti terzi di certificazione è rimasta tutt’ora, confermando il concetto di garanzia come valore aggiunto alla realizzazione di prodotti sani e buoni per chi li consuma, per l’ambiente e la salute di chi ci lavora. Il sistema di controllo e certificazione del biologico è stato oggetto di critiche in occasione di “scandali” per altro prevalentemente legati al sistema di importazione. E’ stato però mal presentato non solo ai consumatori, che spesso non ne percepiscono il valore, ma anche gli stessi produttori che lo hanno vissuto più come un obbligo normativo che come garanzia di valorizzazione del proprio prodotto.
Nella campagna “Cos’è biologico al 2020”, che mette al centro i valori dell’agricoltura biologica per definire e sostenere il biologico che vogliamo, AIAB, insieme ai principali attori del sistema, vuole fare il punto anche sul sistema di controllo e certificazione, affinchè rimanga quel valore aggiunto che la commissione “cos’è biologico” ha identificato e voluto.
All’iniziativa parteciperà anche il Sottosegretario del Mipaaft, Onorevole Manzato.
La registrazione all’evento è obbligatoria a causa della limitata disponibilità di posti.
Modera: Cristina Micheloni – Presidente CDF AIAB
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