Le misure per la tutela della sicurezza alimentare considerano il biologico come tutti gli altri prodotti agricoli e sottoposto, quindi, alle stesse verifiche. Il suo crescente appeal, che catalizza l’interesse e la scelta di acquisto dei consumatori, è di fatto sostenuto da una maggiore sensibilità dei cittadini nei confronti di tematiche etiche e ambientali. Il prodotto agricolo biologico è un bene reputazionale per il quale si è disposti a pagare di più, sebbene si posseggano ben pochi elementi per una valutazione oggettiva. Al mondo agricolo l’onere di sanare questo gap a vantaggio della massima trasparenza e dell’assoluta integrità lungo tutta la filiera, dalla semina al confezionamento finale del prodotto biologico.
È questo il tema del seminario di Anabio-Cia dal titolo “Accrescere la reputazione del biologico: la tracciabilità alla luce delle nuove frontiere tecnologiche”, organizzato in occasione della Direzione nazionale confederale, con l’obiettivo di aprire il confronto interno e con le istituzioni coinvolte, sull’applicazione delle innovazioni tecnologiche più smart, al fine di rendere più competitivo e resiliente il settore del biologico.