Nella realtà immobiliare italiana, nel settore delle valutazioni, la stima è stata dominata in passato da un giudizio soggettivo espresso sinteticamente. Questo dominio è stato contrastato dall’introduzione degli standard di valutazione immobiliare e dall’applicazione di metodi di stima fondati sulla rilevazione dei prezzi di mercato e sulla stima delle singole caratteristiche degli immobili.
La congiuntura economico-finanziaria degli ultimi due lustri ha contribuito ad accrescere, ad ogni livello, la consapevolezza della rilevanza e della centralità di una appropriata misurazione del valore per tutte le finalità della valutazione, e in particolare:
Valutazioni sempre più complesse che sovente, in considerazione della relativa rilevanza economica e sociale nel caso di stime per finalità creditizie e/o procedure giudiziali, sono state regolate dal Legislatore e/o dalle Istituzioni di Vigilanza europee e/o nazionali. Anche la globalizzazione dei mercati e la necessità di assicurare trasparenza negli investimenti, in particolare nel caso di operazioni effettuate da investitori istituzionali (fondi sovrani, fondi pensione, ecc.) e professionali (fondi immobiliari, REITs, SIIQ, ecc.), hanno dato una spinta determinate all’evoluzione della dottrina estimativa – ancorata, in maniera crescente, a normative specifiche e principi metodologici e scientifici declinabili e comprensibili a livello globale (i c.d. standard).