Emanuele Riva, Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia, presenta la certificazione per il professionista della consulenza finanziaria in ambito bancario.
La certificazione dei consulenti finanziari viene rilasciata secondo la secondo la norma tecnica UNI ISO 22222 integrata dalla specifica tecnica UNI 11348.
Sono almeno due le norme importanti per la certificazione dei consulenti finanziari.
Anzitutto quella che riguarda la certificazione delle competenze, la norma UNI ISO 22222, che fissa i requisiti per i consulenti finanziari e comprende sia gli aspetti finanziari sia quelli patrimoniali.
La norma definisce le competenze di un professionista a tutto tondo e questo è sicuramente un salto di qualità che offre al cliente tutte le informazioni per un servizio di consulenza a 360° e riguarda non solo l’area investimento, ma anche aspetti di previdenza o di riduzione dei rischi.
Accanto a questo tipo di certificazione, c’è quella relativa al servizio di consulenza, la UNI 11348, ossia la guida all’applicazione della norma UNI ISO 22222 al contesto culturale e di mercato e alle normative vigenti, quali la Direttiva 2014/65/UE sui mercati degli strumenti finanziari, la MIFID II, emanata con l’obiettivo di creare un mercato finanziario europeo più integrato e competitivo.
Questa, in sostanza, impegna le persone che forniscono tali servizi a operare correttamente, a capire bene quali sono le esigenze dei clienti che chiedono un aiuto per il loro investimento. Dal 3 gennaio 2018, infatti, tutti gli operatori (banche, assicurazioni, società di intermediazione mobiliare) hanno l’obbligo di implementare la direttiva, che ha introdotto importanti modifiche al mercato finanziario europeo.
Questi due tipi di certificazione sono strettamente legati e di particolare importanza. Per rendere l’idea, possiamo ricorrere a una metafora calcistica: è come un giocatore di calcio, che può esser bravissimo – quindi certificare le proprie competenze – ma deve anche esser collocato nella giusta posizione in campo – quindi, verificare che tutte le procedure siano corrette, certificando anche il servizio erogato.
Quello che il consumatore deve sapere è che le due certificazioni devono andare insieme: è importante avere dei consulenti competenti ma anche che operino correttamente.
Oltre a queste certificazioni, è utile segnalare anche la norma UNI 11402 del 2011 che definisce i requisiti per la progettazione, l’erogazione e la valutazione dell’educazione finanziaria, nonché i requisiti per i soggetti erogatori del servizio. Questa norma ha già visto l’applicazione da parte di alcune importanti realtà del settore assicurativo e previdenziale e anche da parte dal Comune di Milano. L’educazione finanziaria è propedeutica a ogni progetto di pianificazione in senso stretto: solo un consumatore formato e consapevole può rapportarsi correttamente con un consulente finanziario.
La certificazione dimostra non solo che il professionista ha imparato correttamente le norme, ma che sa anche operare.
Per avere maggiori garanzie però è necessario che la certificazione sia accreditata e cioè che a rilasciare il certificato sia un organismo accreditato da un ente super partes di accreditamento.
L’accreditamento infatti fornisce maggiori garanzie sulla competenza di chi andrà a verificare che il consulente abbia la professionalità adeguata, assicurando un controllo imparziale e indipendente. Proprio per questo, è importante precisare che chi certifica non può fare formazione: la persona che certifica le competenze non può essere quella che ti ha fatto il corso di formazione.
Inoltre, chi decide di ricorrere alla certificazione accreditata vede riconosciuta la propria competenza anche in ambito internazionale, grazie agli Accordi di mutuo riconoscimento, firmati da Accredia, con gli Enti di accreditamento degli altri Paesi, nell’ambito dei network europei e internazionali di accreditamento (EA – European co-operation for Accreditation, IAF – International Accreditation Forum e ILAC – International Laboratory Accreditation Cooperation).
Il professionista che decide volontariamente di essere certificato da un organismo accreditato, aumenta la sua reputazione e le garanzie offerte al cliente, che può fidarsi maggiormente. L’accreditamento infatti fornisce maggiori sicurezze che l’organismo che rilascia la certificazione al professionista operi in maniera corretta e imparziale. Si tratta di una maggior tutela e fiducia per il consumatore, e questo oggi non è scontato che avvenga, o perlomeno che il processo seguito sia stato corretto.
Ad oggi c’è un organismo accreditato per rilasciare certificazioni UNI ISO 22222 e UNI 11348, con un centinaio di professionisti certificati per la norma UNI ISO 22222, e uno per il servizio UNI 11348.
Data la grande quantità di richieste di certificazione, si prevede che nell’arco dei prossimi mesi possano triplicare il loro numero.
La norma UNI ISO 22222 è già una certificazione internazionale, elaborata su una norma ISO, poi recepita a livello nazionale dall’UNI. Se applicata congiuntamente alle UNI 11348 è ulteriormente garantita l’aderenza al contesto culturale e di mercato italiano ed alle normative vigenti, con particolare riferimento alla Direttiva europea 2014/65/UE sui mercati degli strumenti finanziari.
La certificazione accreditata, inoltre, come anticipato, dà il grande vantaggio di essere spendibile anche sui mercato internazionali.