Sicurezza e competenza in ambito ferroviario: la collaborazione Accredia-ANSFISA

L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, ANSFISA, ha scelto l’accreditamento degli organismi di certificazione del personale, per valorizzare gli obiettivi di sicurezza, affidabilità e controllo che entrano in gioco nel settore della manutenzione ferroviaria.

Appena pubblicate, le nuove “Linee Guida ANSFISA” si applicano infatti agli organismi accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 e riguardano la certificazione degli addetti ai controlli non distruttivi, come spiega Angelo Del Giudice, Referente del settore Industry & Digital Trust del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia.

 

Come nascono le Linee Guida ANSFISA e qual è il ruolo di garanzia offerto dalla certificazione accreditata nel settore ferroviario?

Le Linee Guida per i controlli non distruttivi hanno una storia ormai consolidata. La prima edizione risale al 2012, momento storico nel quale a livello mondiale viene aggiornata la norma UNI EN ISO 9712. ANSFISA coglie così l’opportunità di definire un disciplinare in grado di recepire la norma, ma anche di porre maggiori presidi nella valutazione di conformità del personale operante nella manutenzione ferroviaria, sia su materiale rotabile sia sull’infrastruttura.

A seguito dell’aggiornamento, nel 2012, della norma ISO 9712 che riguarda il personale addetto ai controlli non distruttivi, l’Agenzia ha dunque avviato un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato gli organismi accreditati da Accredia, i produttori di materiale rotabile e i gestori dell’infrastruttura ferroviaria, per arrivare alla seconda edizione delle Linee Guida, pubblicata ufficialmente lo scorso 3 marzo.

Il documento ha inglobato anche i requisiti di addestramento della UNI EN 16910 parte uno sui materiali rotabili e dalla UNI EN 16729 parte quattro sulle rotaie. La revisione ha permesso anche il perfezionamento dello schema, che ormai vanta oltre dieci anni di operatività e mantiene come elemento imprescindibile e strategico il ruolo degli organismi di certificazione accreditati.

Di fatto, oggi tutto il personale che opera nella manutenzione ferroviaria nazionale sotto autorizzazione dell’Agenzia deve essere certificato in accordo alle Linee Guida per i controlli non distruttivi.

 

Con il recente protocollo di intesa, la collaborazione tra Accredia e ANSFISA riguarda ormai le attività di controllo e manutenzione in tutti gli ambiti coperti dall’Agenzia, non solo le ferrovie ma anche le infrastrutture stradali e autostradali e le gallerie sulla rete stradale transeuropea. L’accreditamento interviene in un settore strategico…

Certamente, il protocollo di intesa è stato aggiornato lo scorso gennaio 2023 per inglobare svariate aree di sinergia. Il primo ambito è relativo a certificazioni e ispezioni in area cogente sul tema dell’interoperabilità e manutenzione dei veicoli, ovvero le attività previste dalla Direttiva (UE) 2016/797, dal Regolamento (UE) 2019/799 e dal Regolamento di esecuzione (UE) 402/2013.

Vi è poi, come abbiamo detto, la certificazione volontaria in tema di qualificazione del personale addetto ai controlli non distruttivi nella manutenzione ferroviaria, nel quale rientra anche la qualificazione delle organizzazioni che operano nel settore della saldatura dei veicoli ferroviari. In quest’ambito ANSFISA ha emesso specifiche linee guida, revisionate nel 2021, che si basano sulla norma EN 15085 e sulla certificazione di prodotto rilasciata da organismi accreditati secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17065.

Da ultimo, in ordine cronologico, il protocollo copre la certificazione volontaria finalizzata al presidio della sicurezza e della manutenzione delle infrastrutture stradali e autostradali. In tutte queste attività, Accredia ha il compito di garantire, attraverso l’accreditamento, la competenza e l’imparzialità degli organismi, mentre l’Agenzia svolge le attività autorizzativa e ispettiva finalizzate alla vigilanza del mercato.

 

Perché è così importante qualificare il personale che si occupa dei controlli non distruttivi e perché farlo attraverso la certificazione accreditata?

Un controllo non distruttivo è un’indagine qualitativa e quantitativa che permette di esprimere un giudizio di conformità su un prodotto durante la sua fabbricazione o in esercizio, senza che ne venga compromessa la sua funzionalità o vita utile. Ciò permette di individuare difetti derivanti dalla fabbricazione o dall’esercizio del prodotto, intervenendo in maniera predittiva sulla messa in commercio o sulla manutenzione del prodotto o componente.

Viene da sé che ricopre un ruolo assolutamente fondamentale la competenza di chi esegue tali controlli e le Linee Guida innalzano i requisiti della ISO 9712 secondo uno schema che prevede per l’addetto la possibilità di certificarsi su ben tre livelli: il primo e il secondo per il ruolo di esecutori delle prove, il terzo sulla competenza dell’interpretazione del dato e l’addestramento dei livelli inferiori.

 

Nel mondo dell’industria e della manutenzione sono moltissime le figure professionali che possono essere certificate sotto accreditamento, in alcuni casi volontariamente, in altri perché lo chiedono le disposizioni normative o di settore. Ci fa qualche esempio?

Indubbiamente basta consultare le Banche Dati Accredia per scoprire che sono stati certificati da organismi accreditati oltre 40.000 soggetti nel settore controlli non distruttivi che coinvolgono anche le opere di ingegneria civile in conformità alla UNI/PdR 56, un esperimento tutto italiano che si colloca anch’esso in un settore molto strategico quale quello del monitoraggio dello stato di salute del patrimonio costruito.

Ricoprono un ruolo molto interessante anche gli esperti in manutenzione secondo la UNI EN 15628 e, in tema di safety, le figure professionali certificate nell’ambito della manutenzione antincendio, oltre al settore security.

In tutti questi casi, il processo di accreditamento prevede che l’organismo disponga di competenze adeguate, di meccanismi di garanzia, di imparzialità, indipendenza e di procedure e prassi operative che prevedano una sistematica valutazione dei requisiti d’accesso dei candidati, nonché la valutazione oggettiva e ripetibile di conoscenze, abilità e competenze sancite dalle norme di certificazione. Il tutto per dimostrare compliance alla norma di accreditamento UNI CEI EN ISO/IEC 17024.