Istituto Gaslini, la nuova biobanca di ricerca accreditata alla UNI EN ISO 20387

La biobanca “IRCCS Istituto G. Gaslini – Laboratorio di Genetica Umana” di Genova ha ottenuto l’accreditamento Accredia nel biobanking di materiale biologico di origine umana.

In particolare, la struttura è stata accreditata in conformità alla norma internazionale UNI EN ISO 20387:2024, per gestire diverse tipologie di materiale biologico – e dati associati – che provengono da soggetti con malattie genetiche e includono sangue periferico, siero, plasma, PBMC, urina, liquido cerebrospinale, DNA genomico e linee cellulari.

E’ la seconda organizzazione accreditata da Accredia in Italia, dopo la Biobanca Multispecialistica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, con l’obiettivo di raccogliere, conservare, gestire in maniera organizzata e distribuire campioni biologici per finalità di ricerca e sviluppo.

Le biobanche di ricerca devono gestire i materiali e i relativi dati clinici, in modo da assicurare la riproducibilità e la comparabilità dei risultati della ricerca, attraverso processi e procedure standard. Gli utilizzatori, infatti, necessitano di garanzie sul trattamento dei campioni in tutte le fasi, dalla raccolta al trasporto, dalla conservazione alla tracciabilità, fino alla distribuzione.

A queste esigenze risponde l’accreditamento delle biobanche secondo la norma UNI ISO 20387:2019 “Biotecnologie – “Biobanking” – Requisiti generali per il biobanking”, specificando i requisiti generali di competenza, imparzialità e coerente funzionamento delle strutture. La norma definisce un ampio quadro di riferimento condiviso a livello internazionale per la gestione dei campioni, e rappresenta il riferimento per la richiesta e l’ottenimento dell’accreditamento.

Il risultato della biobanca “IRCCS Istituto G. Gaslini – Laboratorio di Genetica Umana” si inserisce in un contesto nazionale e internazionale in crescita che contribuità al miglioramento della ricerca e allo sviluppo di nuove biotecnologie.

Quest’ultimo è un settore emergente su scala universale, che, secondo le stime dell’OCSE, nel 2030 avrà un peso strutturale sull’economia mondiale e inciderà complessivamente per il 2,7% del Pil globale.