Produzioni audiovisive sostenibili con la certificazione accreditata EcoMuvi

Come integrare la sostenibilità ambientale, sociale e di governance nei film, in tv e nella pubblicità? La certificazione accreditata EcoMuvi guida la gestione e la comunicazione di attività e consumi, durante le riprese e in pre/post produzione.
Con oltre 2 miliardi di euro, la produzione audiovisiva italiana nel 2023 ha quasi raddoppiato il proprio valore rispetto al 2017. Il sesto Rapporto dell’Associazione Produttori Audiovisivi racconta anche come crescano, rispetto al 2022, i volumi di prodotti in televisione e nelle sale cinematografiche, così come sulle piattaforme di video on demand. In salita anche l’occupazione, che impiega complessivamente 120mila persone (più 3,5% in un anno).
Quello dell’audiovisivo è dunque un settore in salute che oggi mostra un forte interesse al tema della sostenibilità, iniziando a convertire in tal senso le proprie modalità di lavoro. E’ un impegno crescente che, soprattutto per le realtà produttive di maggiore dimensione, dipende anche dal rafforzamento degli obblighi di reporting di sostenibilità.
In questa ottica, la certificazione accreditata conforme allo standard internazionale EcoMuvi per le produzioni audiovisive assume un ruolo centrale nel promuovere migliori performance, non solo in materia di impatto ambientale, ma anche in ambito sociale e nella governance d’impresa.
Lo schema proprietario EcoMuvi
Le produzioni audiovisive di qualsiasi dimensione e complessità comportano spostamenti nelle diverse location e il trasporto di grandi quantità di materiali, che generano consumi significativi sia in termini di risorse sia di energia.
Lo schema proprietario EcoMuvi “Attività ispettive per la prevenzione e la riduzione degli impatti ambientali connessi alla produzione audiovisiva” è uno standard internazionale di certificazione accreditata, che definisce i criteri di analisi e le soluzioni praticabili per la migliore performance ambientale, sociale ed economica dei prodotti audiovisivi.
Il disciplinare, che può essere adottato dalle imprese del settore e certificato dagli organismi accreditati, ha come obiettivo quello di valutare e misurare le caratteristiche di sostenibilità delle lavorazioni audiovisive. La misurazione riguarda sia la fase di produzione sia la pre-produzione e la post-produzione che, a volte, può avere una durata superiore rispetto alle riprese vere e proprie.
La misurazione delle performance
Scegliere la certificazione accreditata EcoMuvi significa impegnarsi al miglioramento delle caratteristiche e delle prestazioni di sostenibilità delle produzioni audiovisive, entrando in un sistema di valutazione e di assegnazione della classe di performance del prodotto audiovisivo (PEF).
Il sistema raccoglie le azioni da attuare suddivise in aree tematiche: dall’organizzazione delle attività alla gestione/recupero delle risorse dei rifiuti, dai consumi energetici alle emissioni in atmosfera.
La misura della performance di sostenibilità prevede la definizione di risultati minimi necessari al raggiungimento del certificazione, in funzione del progetto:
- per i progetti agili – videoclip, pubblicità e lavorazioni temporalmente più brevi – il PEF minimo da raggiungere è pari al 50% del punteggio massimo disponibile nella media dei criteri assegnati per ogni area di valutazione
- per i progetti standard, di più grandi dimensioni – film o serie tv – il PEF minimo da raggiungere è pari al 25%.
I vantaggi della certificazione accreditata
La certificazione è volontaria e viene rilasciata dagli organismi di ispezione, accreditati da Accredia secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020.
Il marchio di sviluppo sostenibile EcoMuvi apposto sul certificato attesta e misura le performance dell’azienda in termini sostenibilità della produzione audiovisiva, permettendo di ottenere una serie di vantaggi tangibili:
- Validità sui mercati internazionali
- Riconoscimento per i punteggi di sostenibilità facoltativi e/o mandatori per fondi sia pubblici che privati, regionali, nazionali ed europei
- Miglioramento della gestione delle attività e dei consumi con riduzione dell’emissione di gas climalteranti e CO2
- Prevenzione degli sprechi con risparmio energetico ed economico.
- Promozione della sostenibilità sociale, alimentando relazioni di qualità con il territorio e le comunità toccate dalle produzioni.

SCHEDA
Organismi di ispezione
Gli organismi di ispezione ottengono l’accreditamento secondo la norma ISO/IEC 17020, per ispezionare prodotti, servizi, processi o impianti, come organismi di Tipo A, Tipo B o Tipo C, in funzione della loro indipendenza organizzativa.